Famiglia

Affidi. A Roma il Progetto Pollicino. Un’anagrafe speciale

La domanda di affido continua ad essere superiore alla disponibilità di famiglie. Perciò nella Capitale si sperimenta (di Chiara Ludovisi).

di Redazione

“L?affidamento familiare è una sfida avvincente, ma sono ancora poche le persone disposte ad accettarla”, spiega Maririna Tuccinardi, responsabile dei Servizi per l?infanzia del Comune di Roma. Da dicembre 2002 a maggio 2003 sono state comunicate ai servizi sociali romani 102 disponibilità, da parte di coppie (74) e singoli (28): oltre la metà di queste sono state ritirate o sospese, 26 hanno frequentato il corso di formazione, ma per ora solo 18 sono state inserite nella ?banca risorse?. Nello stesso tempo, 66 ragazzi (55 italiani, 11 stranieri) sono stati segnalati e aspettano di trovare una famiglia affidataria, mentre attualmente sono 410 gli affidamenti in corso nella capitale: per lo più di minori tra i 6 e i 13 anni. Questi e altri dati sono disponibili grazie al lavoro del Centro comunale per l?affido, l?adozione e il sostegno a distanza Pollicino, nato nel gennaio 2002. Il Centro ha tra i suoi obiettivi principali quello di rafforzare la sinergia tra i diversi soggetti coinvolti nell?affidamento familiare, spiega Maririna Tuccinardi: “L?affido è un circolo d?aiuto intorno al bambino, che favorisca il suo rientro nella famiglia di provenienza. È un mondo di solidarietà che si attiva, a diversi livelli, facendosi carico della famiglia in difficoltà. La sfida più grande è rendere il bambino stesso un tramite e una risorsa per la normalizzazione della propria famiglia”. Non è facile, tuttavia, reperire famiglie disposte ad accogliere un bambino e a farsene carico per un periodo di tempo limitato (generalmente, uno o due anni); così come non è facile gestire e coordinare le esigenze, le procedure e le risorse dei diversi Municipi (così si chiamano oggi le Circoscrizioni della capitale). Sono infatti questi ultimi che ricevono sia le segnalazioni dei servizi sociali che le comunicazioni delle famiglie disponibili. Il Centro Pollicino si affianca dunque al lavoro dei Municipi stessi, da un lato per diffondere una cultura dell?affido tra i cittadini, dall?altro per coordinare, a livello cittadino, tutti i soggetti coinvolti. Proprio per incrementare questo importante lavoro di coordinamento, il Centro Pollicino ha ideato, all?inizio di quest?anno, l?Anagrafe dei minori in affido, “una definizione che non ci soddisfa del tutto”, chiosa la Tuccinardi, “perché rischia di banalizzare la vera ambizione del nostro progetto: non solo avere un elenco sempre aggiornato dei bambini in attesa di affido e delle famiglie disponibili, ma soprattutto disporre di una fotografia di ogni affidamento in corso nei diversi Municipi: le ragioni iniziali, le evoluzioni, l?esito finale”. L?Anagrafe, insomma, non è solo uno strumento di registrazione , ma piuttosto uno strumento operativo, per verificare le storie di affidamento e sostenerle. Chiara Ludovisi


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