Politica
Aduc: la liberalizzazione dei farmaci non sia solo a misura di Coop
La reazione dell'associazione dopo l'annuncio di oggi che da metà maggio sarà in vendita sugli scaffali della catena un'aspirina a marchio Coop
di Chiara Sirna
E’ di oggi la notizia che da meta’ maggio sara’ disponibile sugli scaffali dei supermercati l’aspirina targata Coop. Costera’ meno della meta’ rispetto all’aspirina oggi in commercio.
Questi sono i primi timidi risultati della legge Bersani con cui si e’ permessa la vendita dei farmaci OTC (senza obbligo di prescrizione) anche fuori dalle farmacie. Ma siamo ancora lontani, lontanissimi, da quel livello di liberalizzazione necessario per abbattere i costi dei farmaci.
Al nuovo Governo rivolgiamo un appello affinche’ non solo prosegua, ma acceleri il processo delle liberalizzazioni nel settore farmaceutico con quella determinazione che e’ mancata al suo precedecessore. La legge Bersani infatti prevede una serie di limitazioni sulla vendita dei farmaci OTC che sembrano fatte su misura per favorire supermercati come la Coop.
Queste le nostre richieste e suggerimenti:
1. abolizione dell’obbligo del farmacista e di ampi spazi appositi all’interno dei locali commerciali per la vendita di farmaci OTC. Questa limitazione di fatto permette ai soli grandi supermercati di entrare nel mercato.
2. legalizzazione della vendita online dei farmaci. Nei Paesi dove questo e’ possibile, i costi della distribuzione sono fortemente diminuiti, costi che in Italia ricadono sul sistema sanitario nazionale, e quindi sulle tasche dei cittadini (si eviterebbero i costi intermedi di distribuzione e vendita).
3. Liberalizzazione delle licenze e degli orari di apertura delle farmacie.
4. Introdurre la vendita di farmaci sfusi. Si eviterebbero gli sprechi di denaro e di farmaci, oggi acquistabili sono in versione preconfezionata, indipendentemente dalla quantita’ effettivamente necessaria.
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