Mondo
Adozioni più semplici, ecco un decalogo
Maroni: "L'unica garanzia per una buona adozione è l'amore della famiglia. Nessun controllo burocratico può sostituire ciò. Ci vuole una nuova legge".
di Redazione
Un decalogo per semplificare le pratiche di adozione internazionale: questo il contenuto della proposta elaborata dalla Fondazione Patrizia Nidoli uno dei 56 enti autorizzati per le adozioni internazionali – e presentato al Ministro del Welfare Roberto Maroni nel corso di un convegno a Varese intitolato significativamente “Adozioni più semplici”.
Alla giornata di lavoro hanno partecipato inoltre: Aldo Fumagalli, Sindaco di Varese; Maria Teresa Vinci, Coordinatrice della Segreteria Tecnica della Commissione per le adozioni internazionali; Hans Peter Orlini, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Varese; Alessandro Vitelli, Direttore dei Servizi Sociali dell?ASL di Varese; Massimo Camiolo, psicoterapeuta e Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Milano; Alberto Piatti, Amministratore Delegato dell?Ong A.V.S.I. (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale); Padre Alceste Piergiovanni, da anni impegnato in una grande esperienza di accoglienza dell?infanzia abbandonata in Cile. Per la Fondazione Nidoli sono intervenuti: il Presidente Onorario, Comm. Giulio Nidoli; il Vice-Presidente, Raffaele Cattaneo, il Consigliere Roberto Zucchetti che rappresenta anche l? Associazione Famiglie per l?Accoglienza, la responsabile operativa della Fondazione e pedagogista, Veronica Bonfadini. Presenti al Convegno anche l?Ambasciatore Italiano alla FAO, Angelo Sartori e il Ministro Consigliere dell?Uruguay Laura Galarza.
Il Convegno della Fondazione Patrizia Nidoli una realtà nata nel 1999 che già vanta un ricco bagaglio di rapporti internazionali soprattutto con Cile, Russia e Ucraina – mirava ad approfondire, all?interno di un confronto fra i diversi protagonisti delle adozioni nazionali ed internazionali, la necessità di affrontare in modo incisivo e concreto l?impegno programmatico riassumibile nello slogan “Adozioni più semplici” che gli ultimi Governi italiani e in particolare il Gabinetto Berlusconi – si sono dati. La Fondazione Nidoli e l’A.V.S.I. nell’occasione hanno inoltre presentato alcune proposte dirette alle massime istituzioni politiche in cui viene chiesta la semplificazione e il miglioramento della normativa in materia. L’elenco prosegue con la richiesta di facilitare gli accordi tra l’Italia e altri Stati per le adozioni internazionali; di accreditare all’estero la nostra commissione governativa per le adozioni internazionali; di un maggiore coinvolgimento del Ministero degli Esteri italiano nel settore specifico delle adozioni internazionali.
Raffaele Cattaneo Vice-presidente della Fondazione che dispone oggi di 5 sedi sul territorio nazionale (Varese, Verona, Firenze, Roma, Bari) ha insistito sulla necessità di abbattere i costi che le coppie devono sostenere per adottare un bambino straniero. “Attualmente ha sottolineato Cattaneo – i costi nel nostro Paese non riescono ad essere contenuti al di sotto della soglia, nei casi migliori, di 15-20 milioni di lire. La Fondazione Nidoli chiede un abbassamento radicale di queste cifre attraverso la predisposizione da parte delle istituzioni di linee di credito ad interesse zero, l?azzeramento dei costi delle Ambasciate e dell’iter burocratico, la possibilità di ottenere traduzioni gratuite e accordi con le compagnie aeree per ottenere agevolazioni tariffarie. Nei confronti del Governo ha concluso Cattaneo – una parola chiara: non solo impegni programmatico-pubblicitari ma un serio affronto dei problemi che ancora affliggono le coppie desiderose di avere un figlio adottivo con l’obiettivo di non rendere angosciante l?arricchente e profonda esperienza dell’adozione che purtroppo troppo spesso rimane ancora una corsa ad ostacoli o una “una roba da ricchi”.
Veronica Bonfadini, responsabile operativa della Fondazione, si è soffermata invece sul rapporto spesso difficile tra i numerosi soggetti istituzionali coinvolti nell?espletamento delle procedure riguardanti le adozioni internazionali: dalla Commissione per le adozioni internazionali al Tribunale per i Minorenni, ai Servizi Sociali del Territorio, agli enti autorizzati. L’auspicio espresso dalla Bonfadini è quello di una sempre maggiore collaborazione ed integrazione tra queste realtà per rispondere alle esigenze delle famiglie adottive che vogliono rapidità e trasparenza nell?espletamento delle procedure.
Il Ministro Roberto Maroni nel suo intervento ha preso nettamente posizione per una revisione generale della legislazione sulle adozioni. “Dobbiamo semplificare radicalmente tutto l’iter burocratico attuale basato sul principio della sfiducia delle istituzioni nei confronti del cittadino. Questo allontana di fatto molte famiglie dall?adozione che è invece uno strumento fondamentale per offrire ai minori più sfortunati pari opportunità di crescita e di compimento umano. La burocrazia ha sostenuto Maroni non può sostituire l?amore della famiglia che è l’unica vera garanzia per la buona riuscita di un?adozione. Bisogna rimettere al centro delle procedure di controllo e verifica, che pure sono necessarie, il bisogno del bambino di avere una famiglia e il desiderio buono dei coniugi di vivere l?esperienza della paternità e maternità. Le proposte avanzate oggi dalla Fondazione Nidoli ha concluso il Ministro Maroni mi sembrano tutte condivisibili. Le analizzeremo con gli uffici competetenti e cercheremo a breve di dare una risposta complessiva in termini legislativi e regolamentali.”
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.