Mondo

Adozioni: nel 2008 nessuna estensione paese

La notizia diffusa da AiBi, che esprime grande preoccupazione

di Benedetta Verrini

La Cai ha comunicato a tutti gli enti autorizzati che di fatto il termine per chiedere nuove estensioni paese e nuove autorizzazioni è saltato (la scadenza era infatti il 31 luglio) e presumibilmente fino a marzo 2009 nessuna associazione potrà chiedere di estendere la propria operatività in nuove parti del mondo o di essere ammessa ex novo nell’albo degli enti autorizzati.

Ecco il commento di AiBi, che oggi ha diffuso la notizia e commentato con grande preoccupazione la novità.

“Viene bloccato lo sviluppo delle adozioni internazionali”, sottolinea l’ente in un comunicato stampa. “Si prevedono liste di attesa ancora più lunghe per le coppie e soprattutto per i bambini che hanno bisogno al più presto di una famiglia”.

In anni già difficili per le adozioni internazionali, in cui le famiglie sono costrette a attese sempre più lunghe prima di diventare genitori, occorre arrivare al 2009 per poter richiedere di operare in paesi in cui le adozioni potrebbero avere un nuovo impulso, anche perché non conosciute.

Questa è una notizia che arriva in un momento particolare, sottolinea ancora AiBi: gli enti di fatto sono bloccati da due anni nelle loro potenzialità di sviluppo e, nei paesi in cui già lavorano, i numeri delle adozioni non sono tali né da soddisfare tutte le coppie italiane in attesa né tantomeno da incidere con maggiore forza contro l’emergenza abbandono. Aprire nuovi paesi si rivela così necessario per dare possibilità in più a bambini e famiglie.

Nel 2007 i termini erano saltati per la stesura del Regolamento della Commissione, voluto dall’allora ministro Bindi, così che le procedure erano state rinviate al marzo 2008. In primavera viene annunciata una ulteriore proroga allo scorso 31 luglio, per poi rimandare tutto al marzo 2009: all’atto pratico,le effettive autorizzazioni entrerebbero in vigore, dopo le necessarie verifiche, nell’estate 2009.

“Come ente del privato sociale non possiamo accettare che la CAI venga meno al suo ruolo di sostegno degli enti nello sviluppo delle adozioni internazionali – dice Marco Griffini, presidente di AiBi  -: in queste condizioni siamo limitati nella nostra stessa missione, di enti e di associazioni a tutela dei minori abbandonati”.

“Ci appelliamo alla CAI perché riveda questi termini e, eccezionalmente per il 2008, consenta di presentare le domande entro il 30 settembre – conclude Griffini – In caso contrario saremo costretti a esplorare tutte le vie possibili per tutelare gli interessi dei bambini”.

 

www.aibi.it

 

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