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Adozioni: lettera aperta alla presidente della Cai

La scrive il Coordinamento di enti "Oltre l'adozione", per chiedere una maggiore tutela delle famiglie

di Benedetta Verrini

Riceviamo e pubblichiamo la Lettera aperta delle famiglie di “Oltre l?Adozione”, coordinamento di enti autorizzati, a Roberta Capponi, Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali.


Ill.mo Presidente Capponi,

ancora una volta l?opinione pubblica ha letto e ha saputo di adozioni internazionali per avvenimenti scandalistici e denigratori, rispetto a un istituto di protezione tra i più importanti, se non l?unico, per un bambino abbandonato, l?accoglienza in una famiglia. E da associazioni di famiglie ci rivolgiamo a Lei, a seguito della recente inchiesta pubblicata dal quotidiano il Messaggero (18, 19, 20 novembre u.s.) che ha portato alla luce episodi inquietanti accaduti in Ucraina.

Ancora una volta si è diffuso sconcerto tra le famiglie in procinto di adottare: com?è possibile che esista ancora il rischio di finire nelle maglie della frode, nonostante per legge sia obbligatorio rivolgersi a un ente autorizzato che dovrebbe garantire il massimo dell?affidabilità?

Ogni volta infatti che scoppia uno scandalo in cui è coinvolto un ente autorizzato, ne va della credibilità di tutti.

Credevamo che il mercato dei bambini fosse terminato con l?avvento degli enti, ma è stata, evidentemente, solo un?illusione.

Evidentemente c?è ente e ente. Forse ci si è preoccupati più di realizzare dei numeri, piuttosto che vegliare sulla correttezza delle procedure.

Siamo consapevoli della gravità dell?accaduto e del fatto che non ci sia un minuto da perdere. Chiediamo quindi un intervento deciso della CAI perché tuteli le famiglie e i bambini attraverso un controllo ferreo e continuato nel tempo degli enti iscritti all?albo. Le Linee Guida, forse, non sono bastate: occorrono verifiche assidue dal momento in cui la coppia affida il mandato a un ente, fino al completamento della procedura.

In ogni caso “Oltre l?Adozione” studierà la possibilità di coinvolgere una società esterna per certificare la trasparenza nelle procedure adottive degli enti autorizzati, a garanzia delle famiglie e dei bambini in attesa di diventare figli.

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