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Adozioni: l’Agenzia del Piemonte si far

La legge istitutiva, rimandata con correzioni al Consiglio regionale dal Commissario del governo, verrà nuovamente votata mercoledì 17

di Benedetta Verrini

“Il Commissario del Governo non ha affatto bocciato, ma solo rimandato con osservazioni la legge della regione che istituisce in Piemonte l’Agenzia per le adozioni internazionali”. Così Mariangela Cotto, assessore alle Politiche Sociali del Piemonte, chiarisce a Vita la notizia sullo stop imposto dal funzionario del governo (nell’ambito dei suoi poteri di controllo alle leggi regionali) alla legge approvata il 2 agosto scorso, che doveva dare via libera alla nascita della prima Agenzia regionale per le adozioni internazionali. L’Agenzia, finanziata con un apposito fondo di 3 miliardi, è un organismo pubblico che si dovrebbe affiancare ai 56 enti autorizzati attualmente esistenti, fornendo un servizio per l’espletamento delle pratiche di adozione internazionale, a costi competitivi, alle coppie piemontesi che hanno ottenuto il decreto d’idoneità dal tribunale. “I rilievi sollevati dal commissario di governo sono soltanto di ordine tecnico – spiega Cotto – In effetti, il testo del provvedimento non aveva indicato con sufficiente chiarezza in quale capitolo di bilancio far gravare i costi per la partenza dell’Agenzia. In un secondo passaggio relativo alla cooperazione con i Pesi stranieri, poi, sembrava sorgere l’equivoco che la regione volesse fare politica estera, pertanto ci è stata sollecitata una modifica. Siamo più che mai determinati a portare avanti il progetto dell’Agenzia pubblica: per questo motivo, già mercoledì prossimo la legge, riveduta e corretta, verrà riapprovata dal Consiglio”. La questione della nascita di un’Agenzia regionale preposta alle adozioni internazionali ha sollevato notevoli perplessità nell’ambito degli Enti autorizzati, che temono uno spreco di denaro pubblico e non vedono la necessità di un nuovo organismo in una regione, come il Piemonte, in cui sono già operativi 17 enti. È comunque difficile immaginare la portata di questa novità fino a quando l’Agenzia non sarà davvero operativa (deve prima dotarsi di uno statuto e ottenere l’autorizzazione dalla Commissione Adozioni) ma certamente la sua nascita, che rappresenta il debutto del pubblico nel settore adozioni – previsto dalla legge 476 del 1998 all’art. 39 bis – potrà rappresentare un momento di riflessione soprattutto sul problema dei costi delle adozioni, che per molte coppie restano inaccessibili.


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