Mondo

Adozioni: la Romania chiude definitivamente agli stranieri

Approvata oggi dal Parlamento di Bucarest la legge sulla "protezione dei minori": consente l'adozione internazionale solo ai nonni residenti all'estero

di Benedetta Verrini

A nulla sono valsi gli appelli degli Stati Uniti e di tanti Paesi europei: il governo della Romania oggi ha approvato la legge sulla “protezione dell’infanzia”, che di fatto impedisce completamente l’adozione da parte di cittadini stranieri.
“Di fatto è stata cancellata in un sol colpo l’adozione internazionale, e con questo, la possibilità, per migliaia di bambini abbandonati, di vivere e crescere in una famiglia, come sancito dalle Convenzioni internazionali” commenta, in un comunicato, l’associazione Amici dei Bambini, che già stava valutando possibilità di denunce alle più alti Corti europee.
E si appella ora ai nuovi parlamentari europei affinché subito affrontino la vistosa contraddizione che vige in Romania: un paese entrato in Europa che di fatto non garantisce il basilare diritto alal famiglia del bambino.
“Chiediamo che vengano restaurati i diritti dei bambini abbandonati in Romania – ha detto Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – La Romania ora si è collocata al di fuori delle nazioni civili. Questa legge dichiara la morte dei diritti civili”.

Il governo rumeno ha approvato una proposta di legge nata dopo le insistenti pressioni dell’Unione Europea, che aveva richiesto un’ampia riforma legislativa alla Romania per poter entrare nella rosa dei paesi comunitari.
Di fatto, la legge consente l’adozione internazionale limitatamente al nonno de bambino residente all’estero; formalmente è orientata allo sviluppo dell’adozione nazionale anche se i dati sull’abbandono dei minori in Romania ed è minima la possibilità effettiva che famiglie rumene accolgano in famiglia i bambini in stato di abbandono.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.