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Adozioni: la Bindi si arrabbia con Minsk

A un anno dalla stipula del protocollo, la Bielorussia non ha collaborato. "Non ritengo chiuse le pratiche in corso", dice il Ministro. E garantisce l'appoggio della Cai a eventuali ricorsi

di Sara De Carli

Nuova lettera del ministro Bindi per lamentare la mancata attuazione del protocollo bilaterale da parte della Bielorussia. La lettera giunge a un anno dalla firma dell’accordo e due mesi dopo il fallimento della missione della Cai a Minsk. Già il 27 febbraio il Ministro D’Alema, tramite l’amabasciatore Nelli Feroci aveva rivolto a Minsk un “pressante appello” per un impegno a risolvere la questione. Di seguito il comunicato del Ministero per la Famiglia.

Il Ministro delle Politiche per la Famiglia, On. Rosy Bindi, in qualità di Presidente della Commissione Adozioni Internazionali ha scritto una lettera al Ministro dell?Istruzione Pubblica della Repubblica di Belarus, S.E. Aleksandr Mikhailovich Radkov, per lamentare la mancanza di un?effettiva volontà di collaborazione da parte bielorussa in merito all?attuazione del Protocollo sulle adozioni sottoscritto con Minsk il 22 marzo 2007.

?A distanza di un anno ? scrive il Ministro Bindi ? non posso che constatare, con vivo disappunto, anche alla luce dell?attività svolta dal Gruppo di lavoro a Minsk nel mese di gennaio, come da parte bielorussa non vi sia una effettiva volontà di collaborazione ed il Protocollo abbia ricevuto un?attuazione che non esiterei a definire ?formale?. L?essenza del Protocollo, ossia l?impegno a riesaminare in maniera seria e ponderata alcune richieste di adozione precedentemente respinte senza addurre alcuna motivazione, nonché ad effettuare l?esame, in tempi ragionevolmente brevi, delle domande di adozione da tempo presentate agli enti autorizzati italiani e relative a minori che da anni frequentavano le famiglie aspiranti all?adozione, è stata, nei fatti, quasi completamente disattesa. Il Ministero da Lei diretto, al contrario di quanto si era impegnato a fare con la sottoscrizione del Protocollo, nella stragrande maggioranza dei casi, non ha tenuto in alcun conto il superiore interesse dei minori e i legami affettivi instauratisi tra i minori bielorussi e i candidati italiani all?adozione?.

Il Ministro Bindi giudica ingiustificato il mancato rispetto degli impegni assunti e pretestuose le motivazioni con le quali sono state respinte la quasi totalità delle domande di adozione. ?Dinanzi alla palese volontà delle autorità bielorusse di non dare corso al Protocollo ? prosegue la lettera ? la Commissione per le Adozioni Internazionali ha innanzitutto chiesto agli Enti autorizzati di non accettare più alcun nuovo incarico relativo ad adozioni di minori bielorussi. Non vi sono infatti più, allo stato, le condizioni minime, in termini di certezza del diritto e di rispetto del Protocollo e della stessa Convenzione dell?Aja che ha al centro l?interesse del minore, per poter sviluppare la collaborazione in materia di adozioni?.

Per quanto riguarda le domande già sottoposte da tempo all?attenzione degli enti italiani e presentate in maggioranza alle autorità bielorusse competenti, il Ministro Bindi chiede invece al Ministro Radkov di dare disposizioni per garantire la conclusione dell?esame delle numerose pratiche di adozione ancora giacenti, riconsiderando i criteri adottati finora. ?Da parte mia ? precisa il Ministro ? Le posso assicurare di non ritenere affatto chiuse le procedure definite con un rigetto della domanda in assenza di motivazioni in linea con il Protocollo e con i principi della Convenzione dell?Aja. Forti riserve sono inoltre tenuto ad esprimerle in merito alle modalità con le quali si è concluso il riesame delle pratiche previsto dal Protocollo?. Di conseguenza, se le coppie adottanti decidessero di chiedere il riesame delle domande respinte, la Commissione fornirà loro un pieno sostegno.

?Le dico con estrema franchezza ? conclude il Ministro Bindi ? che la cooperazione tra Italia e Bielorussia in materia umanitaria, e le stesse relazioni bilaterali, non potranno che essere seriamente compromesse dal perdurare di questo atteggiamento in materia di adozioni internazionali, che tradisce i principi di reciproca lealtà, fiducia e buona fede che devono sempre presiedere ai rapporti internazionali?.


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