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Adozioni internazionali: via libera alla riforma
Il ministro Stefania Prestigiacomo ha presenbtato oggi in Cdm la riforma della legge 476. Iter più rapido e affido internazionale: i contenuti spiegati dal ministro
Come preannunciato martedì scorso, il ministro Stefania Prestigiacomo ha portato oggi in Consiglio dei ministri la riforma della legge 476 sulle adozioni internazionali.
Il provvedimento, volto a snellire le procedure e a facilitare il percorso formativo delle coppie coinvolgendo maggiormente gli enti autorizzati, riduce da 6 mesi e mezzo a 60 giorni il termine per ottenere dal tribunale di minori il decreto di idoneità.
Lo ha detto la stessa Stefania Prestigiacomo, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Il termine di sei e mezzo si riduce a 60 giorni – ha detto il ministro -, eliminando dalla fase di indagine una serie di passaggi inutili”.
Con la nuova legge viene chiesta una certificazione alla coppia, viene fatto un unico colloquio, quindi viene rilasciato il decreto di idoneità. In sostanza, ha detto il ministro, si prevede “una semplificazione sulla fase finale del procedimento, con una procedura più celere e un percorso più trasparente”. Con la riforma, ha concluso Prestigiacomo, ci si avvia verso “un completo recepimento della Convenzione dell’Aja, che considera l’adozione internazionale come uno strumento di solidarietà nazionale”. Con questo provvedimento, dunque, “il Governo ha rispettato un impegno elettorale. Ora bisognerà affrontare la questione delle adozioni nazionali”.
”Sono stati eliminati passaggi che si sono rivelati inutili ed ingiustamente vessatori per le famiglie”. ha proseguito il ministro per le Pari opportunità. ”Una coppia e’ idonea ad adottare fino a prova contraria. Sappiamo dalle denunce delle famiglie che non solo alcune verifiche sono di tipo inquisitorio da parte dei servizi, ma addirittura scoraggiano l’adozione. La nostra riforma e’ invece un incentivo, uno stimolo ad adottare”.
Solo ”in casi speciali” ha spiegato ancora il ministro, si potra’ anche giungere all’affidamento temporaneo a livello internazionale, il cd. “affido internazionale”.
Il ministro ha fatto riferimento, in questo senso, ai drammatici casi dello Tsunami ”dove molte famiglie italiane si sono dette disposte ad avere in affidamento dei minori, fatto questo non possibile pero’ per gli impedimenti legislativi”.
Sara’ una commissione a stabilire la possibilita’ dell’adozione ed i bambini saranno accolti per due anni con la possibilita’ di una proroga per altri due per motivi di studio. ”Si tratta di una norma molto positiva – ha commentato il ministro Prestigiacomo – perche’ in questo modo abbiamo rispettato il programma elettorale ma soprattutto abbiamo modificato una normativa che, sul campo, si era dimostrata troppo rigida. Lo scopo delle indagini da parte dei tribunali per i minori, infatti – ha detto ancora la Prestigiacomo – sono sembrate perlopiu’ un modo per scoraggiare le coppie ad adottare bambini mentre lo spirito della legge andava nella direzione opposta”.
Il ministro Prestigiacomo, ha quindi definito, un ”buco nero” il sistema dell’informazione per quanto riguarda le possibilita’ di adozione ed affidamento perche’ ancora ”troppo disomogenee da Regione a Regione”.
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