Comitato editoriale

Adozioni internazionali, segnali di ripresa?

AiBi registra timidi segnali di ripresa della voglia di adozione: +22% di adozioni concluse nei primi nove mesi del 2015 e ben 534 coppie che hanno frequentato attività di formazione

di Redazione

Una rondine non fa primavera, sono loro i primi ad ammetterlo, «ma in mancanza di dati globali di tutti gli enti autorizzati, ogni ente deve fare i conti in casa propria». È «una visione parziale, certo», ma stando quella Ai.Bi timidamente annuncia che forse stiamo uscendo dalla crisi delle adozioni internazionali. C’è una ripresa dell’adozione internazionale, dimostrata dai dati aggiornati al termine del terzo trimestre del 2015, che «rivelano una tendenza positiva rispetto allo stesso periodo del 2014. «Dal 1° gennaio al 30 settembre 2015 sono stati 125 i minori stranieri adottati con Ai.Bi. che hanno ottenuto l’autorizzazione all’ingresso in Italia: in netto rialzo rispetto ai 102 dei primi nove mesi dell’anno precedente, per una variazione positiva del 22,5%. In salita anche il numero di coppie che hanno adottato nei primi 9 mesi dell'anno: dalle 78 del 2014 alle 95 del 2015, per un bilancio positivo del 17,95%», dicono dall’associazione. Analizzando i dati relativi ai singoli Paesi di origine, gli incrementi più notevoli sono quelli registrati in Bulgaria e in Brasile, dove nei primi 9 mesi dell’anno in corso il dato è pari a tre volte quello dello stesso periodo dell’anno precedente (rispettivamente: 21 contro 7 e 12 contro 4).

Queste cifre fanno il paio con quelle altrettanto positive sulla crescente voglia di adozione dimostrata dalle coppie, che stanno partecipando numerose ai corsi di formazione organizzati dalle varie sedi di Amici dei Bambini in Italia. In questi 6 mesi del 2015 – cioè dal mese di aprile, quando Amici dei Bambini ha riaperto l’accettazione dei mandati fino a tutto settembre – ben 534 coppie hanno frequentato le attività di informazione organizzate da AiBi nei suoi 14 “siti”. Di queste, 372 sono state le coppie che hanno partecipato “agli incontri informativi di gruppo”; in 81 hanno preferito la formula “One to One” e sempre 81 hanno frequentato i Primi Passi.

foto Getty Images

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.