Mondo

Adozioni internazionali: qualcosa di muove alla CAI

Dall'incontro con gli enti, molte novità. Un tavolo per controllare i requisiti degli enti e un accordo vicinissimo con la Cina

di Sara De Carli

Dopo mesi di stallo, riparte di gran carriera l?attività della Commissione adozioni internazionali. Il 19 dicembre il ministro Bindi incontrerà tutti i membri della nuova Cai, a gennaio ci sarà l?incontro con tutti gli enti autorizzati, a febbraio un worskhop di due giorni con tutti i soggetti coinvolti, dai tribunali ai servizi territoriali. Le decisioni sono state prese in un incontro tra il ministro Bindi e i coordinamenti degli enti autorizzati, il 5 dicembre scorso.
«Ripartiranno i tavoli di consultazione con gli enti, fermi dalla primavera: il ministro ha compreso l?importanza della collegialità», dice soddisfatta Cinzia Bernicchi, portavoce di Oltre l?adozione. «Oltre a quelli esistenti, focalizzati sui costi e i paesi, nasceranno tre tavoli nuovi: per controllare i requisiti degli enti, visto che abbiamo visto episodi poco chiari, di enti disposti a dare elargizioni pecuniarie; uno per pensare una nuova legge sull?adozione e uno per progettare gli interventi nei paesi d?origine».
Per Anna Benedetta Torre, portavoce del CEA, la svolta è vicina. Segno ne sia le tre ore di tempo che, pur in un momento politicamente difficile, il ministro ha dedicato loro. «Il ministro ha accettato la nostra idea di convocare tutti i soggetti coinvolti nell’adozione internazionale, di dare scadenza trimestrale ai tavoli, di consultarci prima di stringere accordi bilaterali». Per fare un esempio, il 13 dicembre incontrerà i sette enti autorizzati alle adozioni in Cina: per la prima volta prima e non dopo l’arrivo della delegazione che dovrà stringere l’accordo. I cinesi infatti arriveranno il 18/19 dicembre.


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