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Adozioni internazionali: chi è Daniela Bacchetta

Giudice minorile, lombarda, due figli, è nell'Ufficio Legislativo di Mastella. Ha lavorato alla legge sul doppio cognome e stava sbrogliando l'«affaire avvocato del minore»

di Sara De Carli

Daniela Bacchetta è la nuova vice-presidente della Commissione Adozioni Internazionali. Sarà il numero due della Bindi, che dal 9 agosto ne ha assunto la presidenza, ma la gestione operativa sarà nelle sue mani.
La Bacchetta – origini lombarde, due figli e fama di grande riservatezza – ha fatto la gavetta come giudice minorile presso il Tribunale per i Minori di Torino, dove seguiva proprio le adozioni. Piercarlo Pazè, all?epoca procuratore della Repubblica presso quel tribunale, la ricorda come «una ragazza in gamba, con un?ottima esperienza: credo vada benissimo per questo ruolo».
Diventa magistrato di Cassazione e a gennaio 2006 il ministro Mastella la chiama nel suo ufficio legislativo. Anche qui lei continua ad occuparsi di minori. Si muove bene in campo internazionale, parla le lingue, viaggia, è lei che ha tenuto i rapporti con Bruxelles e Melita Cavallo – ex presidente della Cai e oggi capo del Dipartimento di Giustizia Minorile – la ritiene «la persona giusta al posto giusto».
In particolare è la Bacchetta che nelle ultimissime settimane stava tentando di sbrogliare l?affaire avvocato del minore, una figura prevista dalla legge 149/2001 ma entrata in vigore – a sorpresa – solo nel luglio scorso, senza organizzazione alcuna, gettando nel panico i tribunali: lei stava lavorando per dare ai 29 Tribunali per i Minori d?Italia una norma chiarificatrice. E sempre lei stava pensando una modifica degli articoli 12, 14 e 15 della legge sull?adozione, per avviare quella revisione della legge annunciata dalla Bindi alla Conferenza di Firenze.
Il ministro Bindi l?ha scoperta durante la stesura del testo di due recenti proposte di legge: quella sul doppio cognome dei figli e quella che elimina la distinzione tra figli naturali e legittimi. Era lei infatti che faceva da ponte tra il Ministero della Famiglia e quello della Giustizia.


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