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Adozioni internazionali: autorizzati 11 nuovi enti

Ecco in anteprima l'elenco completo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 giugno 2001. Tra le novità anche una cancellazione.

di Benedetta Verrini

Sono diventati 56 gli enti autorizzati a svolgere le pratiche di adozione internazionale: sulla Gazzetta Ufficiale di giovedì 14 giugno è stato finalmente pubblicato il nuovo Albo delle associazioni autorizzate.
Nei giorni scorsi l’attesa per conoscere l’identità delle associazioni (undici su oltre sessanta ricorrenti) che avevano ottenuto l’autorizzazione dalla Commissione adozioni internazionali è stata grandissima.

I nuovi enti autorizzati dunque sono: l’Associazione in Aiuti Umanitari-AIAU (Toscana); l’Associazione Siciliana Adozioni Onlus-ASA (Sicilia); l’Associazione Agapè-Onlus (Sicilia); l’Associazione Cicogna Amici di Chernobyl-Onlus (Abruzzo); l’Associazione Internazionale per lo Sport, la Cultura e la Solidarietà Gianni Pirina (Sardegna); l’Associazione per l’Adozione Internazionale “Brutia” (Calabria); I Fiori Semplici-Onlus (Friuli Venezia-Giulia); La Cicogna (Piemonte); Marianna (Campania); Movimento Shalom (Toscana); Nino Santamarina-Onlus (Sicilia).

Consulta l’Albo appena pubblicato

Per la prima volta la regione Sardegna ospita un’ente autorizzato, e la Sicilia ne acquisisce tre nuovi. In generale, l’autorizzazione è giunta a favore di enti del sud, dove la rete organizzativa per lo svolgimento delle adozioni era ancora poco strutturata.
Ma la chiusura dei contenziosi promessa dalla presidente della Commissione adozioni, Melita Cavallo, ha portato anche a una cancellazione, quella del Servizio Sociale Internazionale di Roma. Secondo quanto è riportato sulla deliberazione, tale cancellazione è avvenuta su “istanza di parte”.
Un’altra importante novità del provvedimento è rappresentata dall’allargamento dell’ambito territoriale di competenza di ciascun ente autorizzato. “Abbiamo dato la possibilità di allargare il proprio ambito di operatività a tutti gli enti che ne hanno fatta espressa richiesta” ha spiegato la presidente Cavallo. Il magistrato, che si è insediato alla guida della Commissione da appenda due mesi, non ha mai fatto mistero di voler seguire le indicazioni espresse nel dicembre scorso dalla Commissione Affari Sociali della Camera, secondo cui era indispensabile dare alle coppie la possibilità di rivolgersi anche ad enti al di fuori della propria regione di residenza.
E’ aumentato anche il numero di Stati stranieri con cui gli enti possono cooperare.

A questo punto, la presidente Cavallo potrà occuparsi delle altre problematiche che ultimamente hanno messo in crisi l’adozione internazionale: i lunghi tempi d’attesa, gli alti costi delle pratiche d’adozione, le convenzioni bilaterali con nuovi Paesi, la grave questione delle adozioni bloccate nei Paesi dell’Est Europeo. “Ora che abbiamo autorizzato anche altri enti, le coppie non devono dimenticare che le adozioni sono aperte per tantissimi Paesi – precisa la Cavallo – Nell’Europa dell’Est è in atto un blocco, ma è un fattore positivo, perché in Paesi come la Romania e la Moldavia sono accadute situazioni incresciose su cui è indispensabile fare luce. Entro la fine dell’anno, comunque, faremo le convenzioni con la Bolivia, l’Ucraina, il Vietnam e la Cina”.

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