Mondo

Adozioni in Romania: la replica di AiBi al niet della Nicholson

Marco Griffini raccomanda di distinguere i piani: l'ingresso in Ue è cosa "da adulti", ma ai bambini chi ci pensa?

di Benedetta Verrini

“L’ingresso in Ue della Romania è un problema di noi adulti, ai bambini interessa una legge che garantisca loro il diritto di essere figli, anche di una famiglia straniera”. Così Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, replica alle dichiarazioni di Emma Nicholson, relatrice al Parlamento europeo per la Romania, in questi giorni in visita a Bucarest. Ieri la baronessa Nicholson ha annunciato infatti che ribadirà la richiesta all’Ue di sospendere in via temporanea i negoziati per l’adesione della Romania, finché il paese non avrà risolto la questione delle adozioni.

“La Romania è l’unico paese del mondo, a parte gli stati africani notoriamente dimenticati, che non ha una legge sull”adozione internazionale” prosegue Griffini. “Ci chiediamo che cosa abbiano fatto per tre anni la Nicholson e l’Unione Europea, quando fu imposta la moratoria: non dovevano aiutare i bambini? Bene ha fatto il ministro Prestigiacomo a sbloccare quelle 105 adozioni, il vero scandalo è il tempo trascorso dal 2001 a oggi. Quanti bambini sarebbero stati adottati in questi anni?”

E in merito alle dichiarazioni della Nicholson sulla Grecia (“La Grecia non era un paese ricco al momento dell’adesione all?Ue, ma nella sua legislazione è detto chiaramente che gli orfani vengono adottati soltanto da genitori greci”), Griffini replica: “Il problema non è vietare l’adozione internazionale, ma applicare la convenzione dell’Aja, quindi anche i diritti previsti dalla stessa per ogni bambino in stato di abbandono. Ci pare che la Nicholson – conclude Griffini – non abbia idee chiare al riguardo”.

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