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Adozioni in Romania: la posizione del CIAI

Il CIAI esprime tutte le sue perplessità verso il provvedimento adottato dal Parlamento di Bucarest che di fatto impedisce l'adozione di bambini rumeni da parte di cittadini stranieri

di Ciai

Almeno 40 mila bambini in istituto e circa 80 mila sotto protezione sociale: questa è la situazione dell?infanzia in Romania, e in questa situazione il Parlamento di Bucarest ha deciso di non permettere più l?adozione di bambini da parte di cittadini stranieri. Alla luce di questi dati il CIAI ? Centro Italiano Aiuti all?Infanzia, che è stato nel 1992 uno dei primi enti a svolgere pratiche di adozione internazionale in Romania, non può che esprimere tutte le sue perplessità per l?approvazione di tale provvedimento. ?La nostra grande preoccupazione sono le migliaia di bambini che vivono da anni in istituto in attesa di una famiglia?, dice Graziella Teti, responsabile Adozioni Internazionali del CIAI, che prosegue 😕 Comprendiamo che il provvedimento preso dal governo rumeno risponde alla necessità di ?risolvere alla radice? il problema dell?adozione internazionale che aveva portato molte critiche a questo Paese tanto da inficiarne la sua credibilità internazionale fino quasi ad impedirne l?ingresso nell?Unione Europea. Si tratta però di una scelta politica, e non possiamo non pensare che a pagare le conseguenze degli errori degli adulti sono sempre i bambini?. Il CIAI può anche essere d?accordo con un provvedimento accompagnato da un Piano per l?Infanzia ma evidenzia come questo tipo di interventi possa dare dei risultati solo nel medio e lungo periodo. ?E i bambini che vivono oggi negli Istituti??, domanda provocatoriamente Graziella Teti, sottolineando come sia indispensabile risolvere subito questa situazione di emergenza senza alimentare false illusioni con la prospettiva di un rilancio dell?adozione nazionale in Romania. ?Forse in futuro l?adozione internazionale in Romania non sarà più necessaria ? dice la responsabile Adozioni Internazionali del CIAI- ma oggi purtroppo la realtà non è questa. La scelta attuale del governo rumeno passa inoltre un colpo di spugna sull?adozione internazionale che, se fatta nell?interesse dei bambini e adottando le dovute cautele, è tutt?ora una risposta validissima e certo non da criminalizzare. Peccato che per parecchi bambini oggi in Romania qualcuno abbia preferito scegliere l?istituto al posto di una famiglia straniera?. Per informazioni: Donatella Ceralli ? Ufficio Stampa CIAI, Tel. 02/5400471, Cell. 3356866982, e-mail: ufficiostampa@ciai.it


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