Mondo

Adozioni in Romania: appello AiBi ai parlamentari Ue

Dopo il silenzio della Commissione Prodi sul blocco delle adozioni internazionali, l’associazione ha creato un Coordinamento in difesa dell’adozione internazionale in Romania

di Benedetta Verrini

Una “lettera aperta” ai Parlamentari europei: è quanto AiBi-Associazione Amici dei Bambini ha diramato oggi, inviando a tutti i rappresentanti italiani a Strasburgo un appello per risolvere il “caso Romania”. Bucarest ha infatti approvato una legge sulla “protezione del minore” che vieta l?adozione internazionale e costringerà, vista l’insufficienza di famiglie rumene disponibili, migliaia di minori a restare in istituto.

Ecco il testo della lettera di AiBi (www.aibi.it):

Egregio Parlamentare,

Amici dei Bambini è un movimento di famiglie adottive e affidatarie che dal 1986 opera in Italia e nel mondo in difesa di chi è più indifeso: il bambino abbandonato.

Ci rivolgiamo a Lei per chiederLe di sostenere con noi una battaglia difficile, ma che è possibile vincere: dare una famiglia a migliaia di bambini abbandonati in Europa.

In Europa vuole entrare un Paese che nega un fondamentale diritto: quello di essere figlio. E? la Romania, che ha appena votato una legge sulla protezione del minore che vieta l?adozione internazionale, strumento di protezione del bambino sancito dalle Convenzioni internazionali tra cui la “Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozioni internazionali”, firmata a L?Aja il 29 maggio 1993.

In Romania vigeva già una moratoria sulle adozioni dal 2001 ? le adozioni internazionali erano dunque bloccate – e da allora Amici dei Bambini ha tentato il possibile affinché potesse essere data una speranza, una possibilità, a tanti bambini rumeni che oggi vivono in istituto o in strutture di accoglienza alternative alla famiglia. Luoghi in cui sono nutriti e vestiti, ma dove è assente qualsiasi tipo di relazione affettiva, in primis quella più importante: l?amore di un padre e di una madre.

Oggi non vogliamo perdere nemmeno noi quella speranza e chiediamo a Lei di aiutarci a tenerla viva, in nome di tanti bambini, cittadini di una nuova Europa che però non possono definirsi tali finché è loro negato un diritto fondamentale.

Amici dei Bambini ha già inviato un appello e una raccolta di firme ? oltre 7mila – al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, al Parlamento rumeno e alla baronessa Emma Nicholson, che nella precedente legislatura ha ricoperto il ruolo di vice presidente della Commissione Affari Esteri, Diritti Umani, Sicurezza e difesa del Parlamento Europeo.

L?associazione ha inoltre creato un Coordinamento internazionale in difesa dell?adozione internazionale in Romania: hanno aderito associazioni familiari e ong europee e americane che, nei rispettivi paesi, continuano a tenere alta l?attenzione su una battaglia di diritti. Uno Studio legale di fama internazionale sta inoltre esaminando la nuova legge per valutarne l?eventuale incostituzionalità nonché la possibilità di fare ricorso alle più alte Corti Europee.

Purtroppo è proprio in Europa che non abbiamo trovato sostegno: non soltanto ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Presidente Prodi, ma la stessa baronessa Nicholson ha fortemente sostenuto la nuova legge rumena, che è destinata soltanto a incrementare proprio quei fenomeni che si pensava di fermare: il traffico di minori, le adozioni ?fai da te?, l?abbandono, in un Paese come la Romania dove l?adozione nazionale non solo è praticamente inesistente, ma è ancora un tabù culturale.

L?adozione internazionale invece, è proprio quell?ultima speranza che si può e si deve tentare quando per il bambino abbandonato non esistono più alternative nella sua famiglia o nel suo Paese di origine.

I bambini della Romania hanno bisogno del Suo aiuto. Ci aiuti a farci portavoce di una vera battaglia europea.

Con stima,

Marco Griffini

Presidente Amici dei Bambini

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