Mondo

Adozioni in Nepal: ancora in stand by le famiglie in attesa

Incontro a Roma tra la CAI e il ministro nepalese responsabile delle adozioni. Le domande di 25 coppie restano nei cassetti degli uffici distrettuali

di Redazione

Il 14 marzo ha avuto luogo, presso il Dipartimento delle Politiche per la Famiglia, un incontro con Mr. Punya Pd. Neupane, Sottosegretario del Ministero delle Donne, dell’Infanzia e del Welfare del Nepal, nella sua veste di responsabile del Comitato per le adozioni internazionali.

Nel corso dell’incontro è stata ricordata la consolidata collaborazione tra i due Paesi in tema di adozione internazionale ed è stato formulato l’auspicio di una prossima ratifica, da parte del Nepal, della Convenzione dell’Aja del 1993.

Il Sottosegretario nepalese, Punya P. Neupane, ha descritto l’attuale situazione politica del Nepal: le elezioni sono previste per il 10 aprile p.v. e solo in seguito, insediatesi il nuovo parlamento e il nuovo esecutivo, potrà essere affrontato il tema della nuova normativa in materia di adozioni. Allo stato, il sottosegretario Punya P. Neupane non ha potuto fare previsione di tempi, ma ha tenuto a precisare che i lavori richiederanno sicuramente molti mesi. Di qui ad allora, continuerà solo l’esame delle pratiche di adozione internazionale già ricevute e registrate prima del blocco delle adozioni, avvenuto nella tarda primavera del 2007, che coinvolgeva un totale di 442 pratiche, 82 delle quali riguardanti famiglie italiane. Come si ricorderà, il ricupero di tali procedure è stato il risultato dell’azione diplomatica condotta dal Governo italiano, in coordinamento con altri Paesi UE.

La questione tuttora non risolta concerne circa 65 famiglie europee, 25 delle quali italiane, le cui pratiche per l’adozione sono bloccate negli uffici distrettuali locali e non sono mai giunte agli uffici centrali. In merito a queste coppie, il mese scorso la nostra rappresentanza diplomatica ha partecipato ad una nuova iniziativa di sensibilizzazione insieme agli altri Paesi UE. La questione è stata nuovamente affrontata nell’incontro a Roma. Il Sottosegretario nepalese ha ribadito che le suddette pratiche di adozione non potranno essere prese in considerazione dall’attuale Esecutivo, ma solamente dopo l’approvazione della nuova normativa in materia di adozioni. Ha comunque assicurato che si farà portavoce delle richieste italiane con il Ministro Pampha Bhusal, facendosi latore di una lettera del Ministro delle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi.

Alla luce di tutto ciò, gli enti italiani autorizzati sono stati invitati a far chiarezza nei rapporti con le coppie in carico indirizzate sul Nepal. E’ di tutta evidenza che l’alcatorietà dell’iter adottivo, sui tempi e sulle concrete prospettive di adozione, rende necessaria la scelta di orientare le coppie su altri Paesi.
Da alcune coppie viene richiesto il ricorso al c.d. doppio canale. Alla luce delle pregresse esperienze in altri Paesi, si ritiene che tale soluzione sia improduttiva di positivi effetti e causi unicamente un inutile aggravio dei costi delle procedure e il perdurare dell’incertezza dell’iter adottivo.


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