Mondo
Adozioni: in aula riforma e risorse
Il testo di riforma proposto dal ministro Prestigiacomo é stato adottato dal Senato come testo-base ed in Finanziaria si preannuncia un nuovo stanziamento.
Importanti sviluppi sul fronte delle adozioni internazionali: il 28 settembre scorso il cammino della riforma proposta dal ministro Stefania Prestigiacomo ha visto un?accelerazione nella discussione. Le Commissioni riunite Giustizia e Speciale infanzia, su richiesta dello stesso ministro hanno infatti deciso di affrontare l?esame della sola normativa per l?adozione internazionale lasciando alla Camera l?esame della normativa nazionale.
All?unanimità (opposizione compresa), i senatori hanno inoltre deciso di adottare quale testo base quello proposto dalla Prestigiacomo (S. 3373). Il termine per la presentazione di emendamenti è stato fissato al 20 ottobre.
Prima di ripercorrere i passaggi più dibattuti del testo di riforma, ricordiamo un?altra novità annunciata, dalla stessa Prestigiacomo, sul fronte della legge Finanziaria: «Lo stanziamento di 10 milioni di euro l?anno per i prossimi tre anni», ha dichiarato il ministro, «che assicurerà a quanti adottano un bambino all?estero il rimborso delle spese fino al 50%, come sta già accadendo per le adozioni del 2004. Si tratta di una misura che è diventata stabile e che consentirà di guardare con maggiore serenità alla generosa sfida di dare una famiglia a un bambino sfortunato».
Proprio di questa sfida, di fatto, si occupa anche la riforma proposta dal ministro, accolta con posizioni discordanti dal mondo delle adozioni internazionali. Il passaggio che ha sollevato maggior clamore, è la totale eliminazione della fase di esame/accertamento dell?idoneità della coppia da parte dei servizi sociali. Unica autorità preposta alla valutazione delle motivazioni della coppia sarà il Tribunale per i minorenni, che avrà in tutto 60 giorni di tempo (30 per sentire la coppia e 30 per decretarne l?idoneità) per concludere la ?pratica?.
«A nostro avviso, si rischia di smantellare un sistema che, pur con i difetti e le disomogeneità risapute, offriva comunque valide potenzialità alle coppie desiderose di intraprendere un cammino informativo-formativo integrato», riflette Valeria Rossi Dragone, presidente Ciai. «Inoltre, l?accorciamento dei tempi, tanto esaltato, potrebbe essere controproducente, non consentendo alla coppia di percorrere il cammino di consapevolezza che porta all?accoglimento di un figlio che viene da lontano e riconducendo tutto a un semplice espletamento di pratiche burocratiche».
Differente, in questa impostazione, la posizione di un altro ente autorizzato come AiBi: «Non siamo forse d?accordo su alcune modalità tecniche espresse da questa riforma, ma certamente lo siamo su un principio», spiega il presidente, Marco Griffini, «quello che una coppia che arriva a richiedere l?adozione sia comunque idonea, perché ha compiuto un cammino interiore per superare, in primis, il dramma della sterilità, e poi per aprirsi all?accoglienza di un figlio. Credo che sia importante spostare l?ottica, dunque, da una valutazione/formazione a un vero accompagnamento, che deve essere svolto dall?ente autorizzato».
Il testo in discussione prevede il coinvolgimento dei servizi sociali nella fase successiva, quella del ?post adozione?, che diventa obbligatoria e non più a discrezione della coppia. Tra gli altri passaggi più significativi è stata prevista, tra l?altro, l?adozione ?in casi particolari? del minore straniero (ai sensi dell?art.44 della legge sulle adozioni, su cui si è espressa anche la Corte Costituzionale in una recente sentenza sull?adozione da parte di una single), che apre la strada ad adozioni non legittimanti, e la disciplina dell?affidamento temporaneo internazionale.
Il punto
Mentre il testo di riforma delle adozioni internazionali proposto dal ministro Prestigiacomo è stato adottato in Senato come testo-base, nella legge Finanziaria si preannuncia un nuovo stanziamento del Fondo adozioni internazionali, con 30 milioni di euro per i prossimi
tre anni.
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