Mondo

Adozioni: il “blocco” in Romania ancora prolungato

Lo hanno annunciato ieri le autorità di Bucarest, perché ancora manca una normativa quadro di protezione sull'infanzia. Buone notizie, invece, per Bolivia, Ucraina e Vietnam

di Benedetta Verrini

Il “blocco” delle adozioni internazionali in Romania continua. Ne hanno dato notizia ieri le agenzie, dopo una conferma ufficiale del governo di Bucarest. La sospensione delle adozioni internazionali decisa dalle autorità romene fino al 1° febbraio 2003 sarà prolungata, in quanto nessun nuovo provvedimento legale per la protezione dell’infanzia e’ stato nel frattempo adottato. ”La scadenza è il primo febbraio, e poiché non tutte le proposte di legge per la protezione dell’infanzia sono già state trasmesse al Parlamento, la moratoria potrebbe essere prolungata” ha annunciato il portavoce del governo romeno, Claudiu Lucaci. Lucaci non ha detto per quanto tempo potrebbe andare avanti la sospensione delle adozioni internazionali, che già è stata prolungata una volta. Lo scorso novembre il governo aveva infatti prolungato fino al febbraio 2003 la moratoria alle adozioni internazionali, imposta nel giugno 2001 sotto le pressioni dell’Unione europea, e che sarebbe scaduta il 15 novembre 2002. Come è noto, la Ue ha posto tra le condizioni all’ingresso della Romania tra i nuovi Paesi membri proprio il miglioramento delle condizioni dell’infanzia (i bambini ancora in istituto sono circa 48mila) e l’adozione di una legge quadro sui minori. Sul fronte degli altri Paesi esteri con cui sono in corso trattative per raggiungere accordi bilaterali, il ministero degli Esteri italiano ha comunicato (secondo quanto aveva già anticipato a Vita la presidente della Commissione Adozioni, Melita Cavallo), che recentemente è stato firmato un accordo con la Bolivia. A novembre 2002, poi, in occasione della visita del viceministro cinese dell’Interno, è stato concordato un testo di accordo con la Cina, attualmente all’esame delle competenti autorità. Il negoziato col Marocco, più complesso a causa del mancato riconoscimento di quel Paese dell’istituto dell’adozione, potrà riprendere grazie alla recentissima decisione delle autorità marocchine di aderire alla Convenzione Aja. Infine, per quanto riguarda gli accordi con Ucraina e Vietnam, il ministero ha fatto sapere che nei giorni scorsi sono state avviate le procedure per la firma.


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