Mondo

Adozioni, il 2002 inizia con le nuove linee guida

Arrivano regole più rigorose per gli enti, ma il problema costi è stato rimandato. Ciai: «Le spese vanno tenute separate dalle donazioni»

di Benedetta Verrini

Mercoledì 19 dicembre 2001, la commissione per le Adozioni internazionali ha convocato i 57 enti autorizzati per la presentazione delle linee guida definitive sulle procedure di adozione. Sono stati apportati ulteriori correttivi rispetto alla versione presentata dalla presidente Melita Cavallo durante un convegno a Catania, in novembre, ma l?impostazione resta. Il problema costi è stato rimandato a luglio, termine entro il quale tutti gli enti dovranno consegnare apposite schede contabili con il dettaglio dei costi in Italia, all?estero e sull?assistenza logistica delle coppie all?estero. In questo modo, la commissione potrà valutare le voci di spesa più importanti e intervenire per rendere uniformi i costi. Il documento ribadisce che eventuali contributi volontari, versati a titolo di finanziamento per progetti, o donazioni, non rientrano tra gli oneri del percorso adottivo. «Ci auguriamo che questa distinzione diventi ancora più rigorosa», commenta Valeria Rossi Dragone, presidente del Ciai. «Per evitare qualsiasi tipo di confusione tra procedure adottive e progetti di cooperazione e garantire la massima trasparenza». La commissione si è poi espressa sui decreti di idoneità che contengono indicazioni sul minore da adottare: queste possono essere espresse soltanto nell?interesse dei minori abbandonati, nel caso cioè in cui siano finalizzate a evidenziare competenze genitoriali più elevate rispetto alla media (ad esempio disponibilità ad accogliere un bambino con handicap oppure più fratelli). Aumenta il controllo sul lavoro degli enti: ogni anno (al 31 gennaio) essi dovranno presentare relazioni sulle adozioni realizzate, sui progetti di cooperazione e sullo stato finanziario. «La nostra impressione è che la commissione intenda attuare un?energica razionalizzazione del settore», commenta la Rossi Dragone. «E questo ci ha favorevolemente impressionati: sono in programma importanti ricerche sull?integrazione scolastica, sulle adozioni fallite e sul flusso di minori che arrivano in Italia per motivi di studio o di salute. La commissione, inoltre, sta promuovendo progetti di sussidiarietà nei Paesi stranieri». Tra poche settimane, l?Autorità centrale boliviana arriverà in Italia per la firma dell?accordo bilaterale che renderà possibili le adozioni con la Bolivia. Tra i prossimi impegni della commissione italiana c?è la soluzione dei problemi che ancora frenano le adozioni in Russia, Bielorussia e Marocco.


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