Famiglia

Adozioni, i giudici dalla parte dei single

La sentenza della Cassazione riapre il dibattito

di Franco Bomprezzi

Una sentenza della Cassazione apre la strada alla possibilità, in taluni casi, di consentire l’adozione anche ai single, e la Corte invita il Parlamento a legiferare in tal senso. Pronta la risposta polemica del Governo: “Invasione di campo”, e il Vaticano, ufficialmente, ribadisce che per il bene del bambino occorrono “un padre e una madre”. Ma la questione è di grande interesse e per niente scontata.

“Adozioni anche per i single”: sceglie di aprire così il CORRIERE DELLA SERA dando notizia della sentenza della Cassazione e dedicando due pagine, la 5 e la 6, all’argomento, oltre al commento di Isabella Bossi Fedrigotti, che parte dalla prima: “Dalla parte dei bambini”. Leggiamone un passo: “Ma in Italia, per un single, adottare continua a essere vietato dalla legge, legge resa ormai un poco strabica dall’evoluzione del costume, secondo il quale le famiglie monoparentali sono un fenomeno diffusissimo anche da noi – scrive l’esperta di temi familiari del CORRIERE – È ovviamente giusto e auspicabile che due genitori siano la prima opzione per un bambino abbandonato: nessuno ha dubbi su questo. Ma visto che donne e uomini – vedovi, divorziati o mai sposati – dimostrano ogni giorno che, sia pure in solitudine e, a volte, tra grandi difficoltà, sanno crescere ed educare degnamente uno o più figli, perché continuare a negare loro, per principio, la possibilità di adottare? Che li esaminino a fondo, questi aspiranti genitori single, che li analizzino, che li studino, che li rivoltino come un guanto, esattamente come succede con le coppie, per capire se è egoismo o altruismo, avidità di affetto, paura della solitudine o generosità schietta che li muove; che scartino pure quelli che riterranno inadeguati, ma che non li rifiutino per il solo fatto di avere la ventura o la sventura di non essere in due”. Il fatto viene raccontato con precisione a pagina 5, da Virginia Piccolillo: “Una bambina russa e una donna single di Genova che vuole essere la sua mamma. Vive con lei dal 2005, prima nella Federazione Russa dove l’ha adottata, poi negli Usa dove l’adozione è stata riconosciuta. E ora chiede che sia sua figlia con formula piena anche in Italia. E’ partita da questo caso la Corte di Cassazione per affermare un principio che suscita polemiche nel Governo e nel Pdl, e l’altolà del Vaticano”. Interessante l’opinione di don Gino Rigoldi, raccolta da Paolo Foschini: “Un solo genitore meglio di nessuno”. A pagina 6 molto bella la mappa sulla legislazione nel mondo: si scopre che praticamente in tutti i Paesi occidentali ed europei, tranne l’Italia, è possibile, a determinate condizioni, l’adozione da parte di un single. Paolo Conti raccoglie i pareri degli esperti, fra cui il neuropsichiatra Levi: C’è famiglia senza una coppia? «Sì, ma attenti agli adulti egoisti»”.

LA REPUBBLICA apre sull’immigrazione (“Sbarchi scontro Ue-Italia Maroni: arriveranno in 80mila”) e riserva il taglio centrale per la Cassazione: “Sì alle adozioni anche per i single”. «Il legislatore potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell’ambito di ammissibilità dell’adozione di minore da parte di una singola persona, anche con gli effetti dell’adozione legittimante»: queste poche righe della Cassazione scatenano l’immediata reazione del Vaticano («Ci vogliono entrambi i genitori per l’equilibrio del bambino») e della classe politica. I servizi alle pagine 20 e 21. In effetti, annota Maria Novella De Luca, ai single attualmente «è consentita l’adozione di un bambino ma solo in casi particolari. Se il bimbo è malato o disabile, ad esempio. O nel caso in cui tra l’adulto e il minore esista già da tempo un rapporto consolidato». Le reazioni politiche sono eterogenee e vanno al di là degli schieramenti. Paola Concia (Pd) si dice «perfettamente d’accordo con la Cassazione», come pure Alessandra Mussolini (Pdl): «Magari si arrivasse a legiferare. Ho già presentato da due anni un progetto di legge per l’adozione ai single, ma ci sono tante resistenze, a cominciare da quella del sottosegretario Giovanardi». A favore anche Ignazio Marino (Pd) mentre Melita Cavallo, presidente del Tribunale dei minori di Roma, «non c’è bisogno di colmare un vuoto legislativo». Due le interviste parallele. La prima a Marco Griffini, presidente dell’associazione Ai.bi: “I tempi sono maturi i bambini abbandonati aumentano ogni anno” è il titolo. «Dico sempre che c’è il male peggiore e il bene minore. Il male maggiore è che un bambino rimanda in istituto, il bene minore è un single che si può fare carico del destino di un bambino, non sarà la famiglia perfetta ma può essere una grande risorsa». Perché tanti ostacoli, chiede Marina Cavallieri. «Perché dei minori abbandonati non importa a nessuno». La seconda intervista è al sottosegretario Giovanardi: “Un invito inutile già troppe coppie sono in lista d’attesa”. Un taglio «pragmatico» quello del sottosegretario: «ci sono più aspiranti genitori che bambini, sia sul fronte dell’adozione internazionale che di quella nazionale. Certo, se ci fossero così tanti minori senza famiglia da collocare, allora dopo le coppie composte da una madre e da un padre, si potrebbe pensare anche ai single». Il commento è di Chiara Saraceno: “Meno vincoli per dare più amore”. «Ciò che conta per un bambino è di essere accolto. Tanto più quando è segnato da un’esperienza di abbandono o di perdita…. La capacità genitoriale non è il risultato del rapporto di coppia… che può rafforzare questa capacità nella comune assunzione di responsabilità ma non può essere assunto come un requisito dogmatico imprescindibile».

«Cassazione: il via libera all’adozione per i single stravolge la natura», è il titolo del richiamo in prima de IL GIORNALE. A pagina 16 il commento di Cristiano Gatti: «Dogmi: se i giudici decidono pure che il papà è di troppo». Scrive Gatti: «Grande paese, l’Italia, per gli acrobati dell’esistenza: qui le ipotesi più futuribili e ardite, eticamente e religiosamente estreme, hanno primaria importanza e immediata risposta». La sentenza della Cassazione è «un’ipotesi ardita» che butta «al macero le poche certezze rimaste, ovvero che «il bambino ha bisogno di un padre e di una madre. Non c’è convenzione, non c’è cassazione, non c’è nulla che ancora sia riuscito a dimostrare il contrario».

IL MANIFESTO invece titola così: «Adozioni ai single, si può. E ora si muova il parlamento», è questo il richiamo in prima pagina dedicato alla sentenza della Cassazione. Al tema è poi dedicata l’apertura di pagina 4 «Un genitore solo basta Ma la Chiesa si ribella» titola l’articolo di Paolo Galvani. «Sono maturi i tempi affinché un single possa adottare a tutti gli effetti un minore abbandonato, pur sempre con delle limitazioni. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza shock ed esorta il Parlamento italiano a fare presto perché venga accolto il principio che – sempre con le dovute cautele – un persona (uomo o donna) senza un partner possa accogliere ed adottare un bimbo rimasto solo. Il cui interesse prioritario, vale la pena sottolineare, è quello di avere sempre qualcuno accanto. Altolà immediato, invece, della Chiesa romana a cui non piace questa apertura della Suprema Corte e che, tempestivamente e per bocca del cardinale Ennio Antonelli (presidente del Pontificio per la Famiglia) ha subito replicato: “Pur non conoscendo nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Corte, ogni bambino in generale ha diritto ad avere una madre a un padre” (…) Con questa sentenza numero 3572 – depositata ieri – la Suprema Corte vuole fare applicare qualcosa che già c’è: un norma che è contenuta nella “Convenzione di Strasburgo sui fanciulli del 1967”. Convenzione che però come tante altre – proprio in materia del rispetto dei diritti dei minori – non sono quasi mai rispettate anzi il più delle volte sono disattese. Questa potrebbe essere l’occasione per mettere al centro dell’attenzione dei media come dei legislatori un interesse che deve essere condiviso: quello tra l’adulto che vuole fare il genitore e quello di un bambino/a abbandonato (…)» e conclude dicendo che la Suprema Corte «ricorda al Parlamento italiano la carenza di una legislazione vigente in materia del riconoscimento di adozione in Italia quando molti tribunali all’estero hanno riconosciuto a tutti gli effetti l’adottabilità comunque di minori che sono stati riconosciuti abbandonati dopo seri accertamenti».

IL SOLE 24 ORE dedica alla questione adozioni ai single un richiamo nel panorama in prima pagina e un servizio a pagina 35, con il titolo “Adozione leggera per i single”: «Per le adozioni dei single si apre uno spiraglio. Una formula poco usata, quella della “adozione non legittimante”, è stata riaffermata dalla Corte di cassazione (sentenza 3572, depositata ieri) con una complessa e articolata motivazione di rigetto a un ricorso che mirava, invece, al pieno riconoscimento di un’adozione legittimante. Nel concreto, e con qualche escamotage, questa soluzione permette a un single di “avere” per sé un bambino, salvo improbabili complicazioni future». La scheda entra nel dettaglio: «I single possono adottare quando sono: a) persone unite al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado o da preesistente rapporto stabile e duraturo, quando il minore sia orfano di padre e di madre; b) coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell’altro coniuge; c) quando il minore sia portatore di handicap e sia orfano di padre e di madre; d) quando vi sia la constatata impossibilità di affidamento preadottivo. In caso venga riconosciuta l’adozione dei single, essa non è “piena”: resta il cognome della famiglia d’origine, con la quale rimangono tutti i diritti e doveri, e il genitore adottivo non può ereditare dal minore. Nel concreto, però, essendo irreperibile la famiglia d’origine, il rapporto di adozione è molto forte».

Su ITALIA OGGI Una breve dal titolo “Adozioni internazionali ancora vietate ai singles”. La ricostruzione della vicenda dopo la sentenza della Corte di Cassazione  che  respingendo la trascrizione di un’adozione fatta all’estero, ha denunciato- ecco la notizia-  il vuoto legislativo ammonendo il legislatore a intervenire sulla base della Convezione di Strasburgo del 1967. In particolare  «a ampliare l’ambito di ammissibilità dell’adozione del minore da parte della singola persona». In Italia infatti  la legge 83/1984 prevede questo tipo di adozioni ma con forti limiti oppure per motivi di particolare urgenza e tuttavia non si tratta di adozione piena.

“Adozioni ai single” nuovo strappo. La Cassazione preme sul Parlamento” titola AVVENIRE in prima pagina sottolineando: «In una sentenza la suprema corte sollecita il legislatore a intervenire, ma l’invito è rispedito al mittente dal cardinale Antonelli: “La priorità è il bene del bambino che esige la presenza di un padre e di una madre”. Anche il presidente del Forum delle famiglie, Francesco Belletti, osserva che “in Italia ci sono tantissime coppie aperte all’adozione, sia nazionale che internazionale”. Il sottosegretario Giovanardi nega la necessità di una nuova normativa e l’Udc Carra parla di “Suggerimento quantomeno avventato” da parte della Cassazione». A  pagina 11 il servizio di Paolo Ferrario che intervista anche l’esperta Giulia Paola De Nicola, docente di sociologia della famiglia all’Università di Chieti. «La Cassazione è il linea con la pericolosa china su cui pare incamminato l’Occidente… non ci vuole molto a capire che la vera “battaglia” che s’intravede sullo sfondo è aprire alle adozioni anche per gli omosessuali… colpendo la famiglia non si fa il bene della società…».

“Anche i single possono adottare”: titolo in taglio medio in prima pagina de LA STAMPA per la sentenza della Cassazione. A pagina 17 un articolo di apertura che spiega la decisione della Corte, che ha convalidato l’adozione, seppure in forma non pienamente legittimante, ma “mite” con una sentenza, la 3572, depositata ieri che, scrive LA STAMPA, «farà storia». La neo mamma adottiva aveva già vissuto due anni in Bielorussia con la bambina e poi negli Usa, dove l’adozione è stata dichiarata efficace dal Tribunale della Columbia, consentendo l’adozione “mite” la Corte ha permesso che l’adozione fosse consentita e trascritta in Italia. LA STAMPA raccoglie un “pro” e un “contro” mettendo a fianco due interviste: a Dalila Di Lazzaro, che tra il ’92 e il ’95 fece una durissima battaglia per adottare, pur essendo una donna sola, e a Luigi Amicone, direttore ciellino della rivista “Tempi”, il quale accusa i giudici di «modificare a loro piacimento gli assetti culturali, personali, sociali, politici ed economici di una comunità civile» e sostiene che svolte di questo tipo vanno decise solo e unicamente in Parlamento.

E inoltre sui giornali di oggi:

IMMIGRAZIONE
LA REPUBBLICA –  La situazione si fa sempre più drammatica. Oltre al terribile racconto dei naufraghi speronati dai militari tunisini («ridevano mentre noi affogavamo») e alla richiesta alla Ue del Viminale di 100 milioni per fronteggiare l’emergenza, un dossier interessante. “Miliardi a Gheddafi e Ue esclusa, così il piano italiano ha fatto flop”. «L’idea di puntare tutto sull’accordo con la Libia si è rivelata miope» attacca Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati. Ci si è concentrati su di un fronte mentre altrove si aprivano gravi falle. La conferma da Gian Carlo Blangiardo, docente alla Bicocca: «il terremoto politico del Nord Africa rischia di far saltare tutte le previsioni sui flussi migratori».

IL MANIFESTO – Apertura dedicata all’immagine di alcuni migranti tunisini a Lampedusa «Il barcone va» è il titolo a tutta pagina «Migliaia di profughi dalla Tunisia sono arrivati a Lampedusa, in decine sono morti nel tentativo di arrivare in Italia. Almeno un naufragio, forse due. L’Italia e l’Europa si rimpallano le responsabilità dopo aver chiuso gli occhi su quanto stava accadendo. Bruxelles accusa Maroni: “Ha rifiutato il nostro aiuto”» si legge nel sommario che rinvia a pagina 7 interamente dedicata all’argomento e che si apre con il titolo «Migranti – Europa in fuga» che punta l’obiettivo sul fatto che: «Sulla pelle dei tunisini sbarcati in massa si consuma l’ennesimo scontro tra Italia e Unione europea. Alle accuse di immobilismo lanciate da Maroni e Frattini risponde la commissaria agli interni Malmstrom: “Abbiamo offerto aiuto, ma loro: ‘no grazie’”. Respingimenti, Tunisi non collabora» e nell’articolo da Bruxelles Alberto D’Argenzio scrive: «Tra Europa e governo italiano non c’è amore, nemmeno a San Valentino. E una volta di più la crepa si apre sulla pelle altrui, in concreto su quella di chi scappa oggi dalla Tunisia e domani probabilmente lo farà dall’Egitto o da altri paesi del Maghreb. (…)». In prima pagina Tommaso Di Francesco firma il commento «Mediterraneo – L’Italia in fuga» che scrive: «Dopo un mese di disprezzo da parte dei governi europei verso le rivolte sociali di massa del Nordafrica, contrassegnato solo dalla preoccupazione per la fine dei regimi alleati e corrotti dell’Ue e degli Usa, ora scatta l’allarme invasione «biblica» per i nuovi rifugiati. Se c’è qualcosa che può spiegare il fallimento dell’Unione europea, la cancellazione di ogni principio di socialità-umanità e la sua riduzione ad essere solo una moneta, è proprio questo scaricabarile di responsabilità che si riduce al “chi paga?” (…)».

AVVENIRE  – Apre con il titolo “Tunisi chiama Europa” e dedica 3 pagine all’emergenza di Lampedusa. Secondo il Viminale dal 15 gennaio sono arrivati in Italia 5.278 immigrati, tutti tunisini, di cui 66 minori. A pagina 3 il reportage dell’inviato Claudio Monici con le storie dei migranti che dicono “Vogliamo lavoro per mangiare”. In un box il parere di Laura Boldrini, commissario Onu per i rifugiati che sostiene: Sicuramente è un flusso misto. Non sono tutti rifugiati. La situazione deve essere valutata caso per caso». Anche l’editoriale firmato da Giorgio Paolucci parla di “Banco di prova” per l’Italia prima linea dell’Unione.

LA STAMPA – “Pisanu: Italia e Europa miopi e ciniche. Era tutto prevedibile”. LA STAMPA apre l’edizione di oggi sull’emergenza Lampedusa e a pagina 5 intervista Beppe Pisanu, l’ex ministro che volle il centro di Lampedusa. L’emergenza di questi giorni era «ampiamente prevedibile» ed è solo l’inizio, dice Pisanu. Alla porte ci sono gli immigrati che verranno dall’Egitto e dalla Libia, che rischia di saltare per la pressione lungo le sue frontiere. Puntare tutto sui rapporti con Tripoli è stato un errore di questo governo, dice Pisanu. Bisognava tenere un orizzonte più largo, anche perché all’Italia che vuole far ripartire l’economia servono almeno 200mila lavoratori immigrati l’anno: «In pratica il nostro futuro benessere dipenderà dalla nostra capacità di attrarre e integrare gli emigranti nel nostro tessuto economico e sociale». Per Pisanu è urgente realizzare centri di accoglienza al sud e al nord per gestire l’onda migratoria ed è essenziale che l’Ue abbia un ruolo forte, per prima cosa aprendo «i suoi sportelli nei nostri centri di accoglienza, di identificazione ed espulsione», per consentire ai richiedenti asilo di scegliere altre destinazioni in Europa.

IL GIORNALE – Due pagine alla «Emergenza mediterraneo». Il titolo è «Maroni: 200 soldati in Sicilia. E oggi arriva Berlusconi». Fausto Biloslavo si occupa di un approfondimento sulle «rotte dei disperati», per cui «l’esodo dei tunisini e l’ultima vendetta di Ben Ali» in un «paese nel caos dopo la rivolta». Il commento è di Ida Magli: «L’Europa ci abbandona, contro gli sbarchi difendiamoci da soli». Secondo la Magli tutto nasce da un’incomprensione: «Quale lingua adoperano quando parlano fra loro la Commissaria Ue Cecilia Malstrom e il ministro Maroni? Fra le 27 lingue riconosciute nell’Unione europea c’è una grande scelta, ma evidentemente il nostro ministro non riesce a farsi comprendere visto che la signora Malstrom afferma una cosa del tutto incredibile: che l’Italia ha rifiutato l’aiuto offertole per far fronte all’ondata immigratoria. Suvvia, gentile signora!»

DONNE
IL MANIFESTO – Si torna sulla manifestazione di domenica con l’editoriale di Norma Rangeri «Il segreto delle donne» e due pagine nel primo sfoglio. Scrive il direttore del MANIFESTO: «Ci sono momenti in cui è necessario farsi vedere anche dai ciechi. Così eccole le donne date per disperse, eccole nelle piazze stracolme, con molti uomini, nessun moralismo contro le prostitute di Arcore, senza bandiere di partito, contro Berlusconi, obiettivo numero uno ma, a seguire, contro molti altri democratici esemplari del suo sesso. (…) Era stupefacente, nel day-after, scoprire gli autorevoli giornaloni nazionali “aprire”, per una volta nella loro centenaria storia, con le ragioni del paese anziché con le convulsioni del palazzo. Anche se poi lo stile, di commenti e cronache, non riusciva proprio a evitare il “colore”, l’ironico ammiccamento a quella sconosciuta dell’università Virginia Woolf (fondatrice di uno dei centri più importanti della storia del femminismo italiano) salita sul palco (…)» e ancora: «(…) L’attrice, la studentessa, la poetessa, la suora raccontano le esperienze dolorose delle persone. Berlusconi accusa le manifestanti di essere “faziose”, perché le vere donne possono solo amarlo. I berlusconiani in mutande alimentano questo surreale delirio, le ministre cooptate dal sultano balbettano di piazze “radical-chic”. Radicali di sicuro e chic non è un peccato, né un reato». Per concludere: «(…) Le donne hanno un paese caricato sulle proprie spalle (anche prima dell’era berlusconiana), sanno che di questi partiti non possono fidarsi, forse hanno delegato troppo a una rappresentanza sempre più asfittica e povera, chiedono un’opposizione all’altezza del disastro in cui siamo. Sono consapevoli della necessità di far fronte tanto alle macerie del berlusconismo quanto alle sconfitte della sinistra. Le manifestazioni segnalano la presenza di un soggetto che spinge per cambiare l’agenda politica. Naturalmente mandando a casa Berlusconi, ma non solo lui».

MAGISTRATURA
ITALIA OGGI – La maggior parte dei francesi , il 62%, è favorevole a sanzioni contro i giudici che sbagliano. È quanto emerge da un sondaggio de Le Figaro condotto su un campione di 1003 maggiorenni. Anche in Francia c’è il problema dell’impunità. L’85% e il 71% degli interpellati ritiene che  non siano puniti a sufficienza i recidivi e  i minori che delinquono. Non è tutta colpa dei magistrati. Il 77% sostiene che la giustizia non ha sufficienti mezzi per far funzionare ben il sistema».

BIG SOCIETY
IL SOLE 24 ORE – “Big society sogno e necessità”: «Il mio dovere è riparare l’economia britannica ma la mia missione è realizzare la Big Society: così David Cameron ieri ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, sfidando le critiche e identificandosi come mai prima con il suo progetto di allentare la morsa dello Stato e dare voce ai cittadini.  !In quanto premier ho l’obbligo di colmare il deficit e tornare alla crescita – ha detto Cameron – e per questo il programma di austerità e i tagli alla spesa pubblica sono necessari e inevitabili. Per scelta invece “dedicherò tutta la mia passione e la mia attenzione per tutti e cinque gli anni della legislatura a rendere la Big Society realtà”, ha promesso il premier, eliminando la burocrazia inutile e dando più potere alle comunità locali, agli enti di beneficenza, al volontariato e alle organizzazioni spontanee di cittadini. (…) Le critiche alla Big Society sono fioccate nelle ultime settimane da parti diverse. Secondo l’opposizione laburista è un opportunistico velo per celare i danni che i tagli faranno ai servizi pubblici e agli enti locali e un cinico modo per risparmiare, reclutando volontari che facciano gratis quello che finora facevano i dipendenti pubblici. Brendan Barber, segretario generale del sindacato Tuc, ha ironizzato che “la cosa più preoccupante della big society è che il primo ministro ci crede davvero: in questa logica la sua società ideale è la Somalia dove lo Stato praticamente non esiste e l’inferno è la Scandinavia che unisce servizi di qualità, uguaglianza sociale e dinamismo economico”. Altri che invece sposano i principi della Big Society hanno obiettato che non è realistico pensare di realizzarla proprio mentre il Governo effettua tagli di decine di miliardi di sterline alla spesa pubblica. Elizabeth Hoodless, leader dei Community Service Volunteers, la maggiore organizzazione di volontariato in Gran Bretagna, ha avvertito che i drastici tagli del Governo hanno già portato a una riduzione forzata di molti servizi di enti e comunità locali e “rischiano ora di distruggere l’esercito dei volontari”. 

TERMINI IMERESE
AVVENIRE – Sull’ora del “rilancio per Termini Imerese” un richiamo in prima ai servizi di pagina 23. Prima firma per la riconversione del sito lasciato della Fiat. L’intesa di programma prevede un miliardo e tremila posti di lavoro. In arrivo sette aziende tra auto elettriche e impianti fotovoltaici.

SOCIAL CARD
AVVENIRE – Il governo progetta di coinvolgere gli enti caritativi e in generale l’associazionismo sociale nella gestione della social card, la carta acquisti destinata ai poveri. A pagina 21 l’articolo di Francesco Riccardi spiega l’emendamento al decreto Milleproroghe presentato ieri da Maurizio Castro (Pdl) e approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato.

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