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Adozioni, gli enti accusano: “la Cai è latitante”

Il coordinamento "Oltre l'adozione" fa sapere che la Commissione, nonostante gli impegni presi a luglio, non sta procedendo alle autorizzazioni necessarie per operare nei Paesi stranieri

di Benedetta Verrini

“Ci permettiamo di ricordare alla presidente Capponi che le pratiche che la Commissione Adozioni svolge non sono semplici pratiche burocratiche: ogni giorno che passa, è una speranza in meno per un bambino abbandonato che attende una famiglia”. Così il coordinamento degli enti “Oltre l?adozione”, che in un comunicato diffuso oggi si dichiara “nuovamente costretto a riscontrare quanto la Commissione per le adozioni internazionali (CAI) stia diventando un organo sempre più burocratico: da un lato calano le adozioni, per numerose ragioni ma soprattutto per mancati accordi internazionali con altri Paesi; dall?altro la Cai è latitante su una serie di impegni presi con gli enti autorizzati lo scorso mese di luglio”.

Cosa è accaduto? Lo scorso luglio, nell’ambito di una riunione con gli enti, la presidente della CAI Roberta Capponi aveva reso noto che, in merito alle autorizzazioni da rilasciare agli enti per operare in nuovi Paesi, tutti i procedimenti si sarebbero dovuti concludere entro 120 giorni ? prorogabili di altri 30. “A tutt?oggi”, fa sapere il coordinamento, “non si hanno notizie dalla CAI in merito, tutto è fermo”.

“Sono passati 158 giorni: a fronte del lavoro svolto entro i termini previsti dagli enti nei ?nuovi? Paesi ? monitoraggio, sviluppo dei progetti, ricerca personale, contatti istituzionali ? non è corrisposto altrettanto impegno da parte della CAI, accelerando le autorizzazioni”.

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