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Adozioni/Gambia. Anpas: ecco come è andata davvero

La revoca degli abbinamenti è arrivata dopo una lunga fase di "assordante silenzio" della Cai

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di precisazioni di Anpas in merito alla revoca degli abbinamenti adottivi con il Gambia, di cui ha dato notizia la Commissione Adozioni Internazionali in un comunicato stampa l'1 aprile, comunicato ripreso dal sito di Vita.
La situazione, che almeno per Anpas riguarda due coppie in attesa di adottare, è maturata nel silenzio e nell'immobilità della Cai. Ecco la ricostruzione fatta da Luigi Negroni, responsabile adozioni Anpas.

"L'ANPAS chiede che si provveda quanto prima a correggere le informazioni parziali, e in alcuni casi francamente errate, riportate nel comunicato relativo alle procedure adottive con il Gambia pubblicato sul sito della CAI e riproposto acriticamente in una news di VITA.

Purtroppo risponde al vero che in gennaio di quest?anno il Dipartimento Politiche Sociali del Gambia ha comunicato il ritiro degli abbinamenti in corso in quanto impossibilitato ad ottenere conferma definitiva del previsto consenso all?adozione da parte dei tutori dei minori, nonostante ne avesse precedentemente verificata l?adottabilità attraverso la procedura amministrativa di sua competenza. Il Paese ha da poco intrapreso le prime procedure di adozione internazionale ed ha implicitamente ammesso di aver errato per inesperienza, tanto che ha immediatamente rivisto i propri criteri per la determinazione dell?adottabilità dei minori, escludendo il ricorso all?adozione internazionale per i minori affidati a un tutore e limitandolo esclusivamente ai minori affidati alla tutela dello Stato.

A giugno 2007 la delegazione del Gambia, composta dal Segretario Permanente del Ministero competente, dalla Direttrice del Dipartimento Politiche Sociali e da un magistrato minorile, ha incontrato la Presidente e la Dirigente della Segreteria Tecnica della CAI. In tale occasione fu illustrato da parte italiana il piano di cooperazione contenuto nell?Intesa Africa, indicando che ne era imminente la firma, e concordando di integrare in tale intesa con un programma di scambio di formazione/aggiornamento per giudici minorili. Per quanto riguarda le procedure di adozioni internazionali i rappresentanti del Gambia dichiararono che per le problematiche rilevate dalla CAI nella legge del paese potevano essere superate attraverso un accordo con l?Italia (unico paese con cui fa adozioni internazionali) che stabilisse il dettaglio delle procedure. Si determinò con l?accordo di tutti uno schema procedurale condiviso che andava successivamente ufficializzato attraverso lo scambio di missive.

Da allora il silenzio della CAI con il Gambia è stato assordante nonostante che gli enti, a più riprese, chiedessero che gli impegni presi fossero portati avanti.

Affinché i bambini gambesi entrassero con i loro genitori in Italia le Autorità del Gambia hanno fortemente collaborato con la CAI in modo che i documenti rispettassero tutti i criteri che la CAI stessa chiedeva, presentando tutti i documenti richiesti e correggendoli secondo le indicazioni ricevute. La CAI ha concesso le autorizzazioni all?ingresso senza sollevare le perplessità cui ora accenna.

Ma nonostante tutto, e nonostante la collaborazione dimostrata dal Paese straniero, la CAI ha ripreso il suo lungo silenzio.

Quando è arrivata la comunicazione da parte del Gambia della decisione di annullare gli abbinamenti con i bambini già incontrati questa è stata immediatamente trasmessa alla CAI. Ma non ci è giunta nessuna risposta in merito.

Solo dopo che le famiglie adottive per il Gambia si sono mosse telefonando a più riprese affinché la CAI rispondesse, in data 27 febbraio 2008 la CAI ha ricevuto le coppie adottive a cui sono stati revocati gli abbinamenti e ha negato su tutto quanto avevamo concordato a giugno 2007.

Poi finalmente, con 8 mesi di ritardo, la CAI ha scritto alle Autorità gambesi ?rispolverando? quanto concordato in merito alle adozioni durante il primo incontro e spiegando i motivi che hanno portato ai ritardi nel perfezionamento dell?Intesa Africa.

Varie richieste di un incontro chiarificatore da parte degli enti sono state del tutto ignorate. Unica risposta il comunicato impreciso e fuorviante pubblicato sul sito CAI.

Concordiamo pienamente che l?Intesa Africa non incide sulle procedure adottive, la cooperazione è una cosa e le adozioni sono un?altra, ma poniamoci una domanda che cosa pensano i Governi dei paesi africani che hanno firmato delle lettere di partenariato ai progetti presentati alla CAI nell?Intesa Africa dopo un anno e due mesi di silenzio ? Che affidabilità dà l?Italia ? E ai bambini e alle popolazioni povere beneficiari dei progetti chi glielo spiega che il progetto ritarda per questioni ?tecnico/giuridiche??

Non si può spiegare".

Luigi Negroni

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