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Adozioni e diritti: tutto esaurito al convegno di Milano
Oltre 900 persone hanno assistito alla presentazione della Carta dei diritti del bambino adottato. Grande assente la Cai, mentre il dibattito ha toccato la questione affido internazionale
Affluenza record (oltre 900 iscritti tra insegnanti, assistenti sociali, avvocati e magistrati) oggi a Milano per il convegno ?I diritti del bambino adottato? organizzato dalla provincia di Milano in collaborazione con il Ciai.
La mattinata è stata occasione per la presentazione della Carta dei diritti del bambino adottato, realizzata dalla provincia di Milano come strumento di riflessione e approfondimento sul cammino di crescita e integrazione del bambino adottivo. ?Mai come oggi e mai come in questo settore serve una produzione legislativa concertata?, ha spiegato Francesca Corso, assessore ai diritti dei bambini e delle bambine della provincia di Milano. ?Una legislazione che faccia tesoro dei saperi e delle esperienze emerse a livello locale e tra i vari protagonisti del mondo dell?adozione?.
?E? davvero necessaria una Carta che ribadisca i diritti dei bambini adottati? Devo dire di sì, soprattutto in questo momento in cui l?enorme numero di coppie in attesa di adottare spinge il legislatore a rimettere mano alle procedure, più con la frenesia di soddisfare le richieste che in risposta a una visione organica del sistema-adozioni?, ha detto la presidente del Ciai, Valeria Rossi Dragone, richiamando la difficoltà a trovare, nelle istituzioni, ?una politica coerente, che si faccia carico di riempire di contenuti gli accordi bilaterali realizzati con i Paesi stranieri e soprattutto li renda applicabili?.
Erano assenti, nonostante l?invito, il ministro Rosy Bindi e qualsivoglia rappresentante della Commissione Adozioni Internazionali, con cui forse i relatori avrebbero voluto affrontare anche l?argomento della recente delega sull?affido internazionale.
?Il Ciai è molto preoccupato per questa iniziativa?, ha dichiarato a Vita la Rossi Dragone. ?Ci auguriamo che il decreto delegato possa essere scritto con il contributo delle realtà che lavorano ogni giorno alle adozioni, perché per la delega non siamo stati ascoltati. Speriamo che il testo non apra la strada a una sorta di adozione parallela, più facile, in cui i diritti dei bambini non vengono tenuti in considerazione. Perché se un bambino straniero proveniente da un istituto viene in Italia attraverso l?affido internazionale e non attraverso un trasparente processo adottivo, non si fa il suo bene. Si alimenta una prassi in cui il Paese di provenienza è deresponsabilizzato a indagare sulla sua storia e sul suo destino. L?affido internazionale a mio avviso può funzionare solo in particolari casi, per bambini grandi e per situazioni temporanee?.
Ha chiuso la mattinata l?attrice Pamela Villoresi, che ha letto la fiaba ?Bibo nel paese degli specchi? di Beatrice Masini.
Il convegno è tuttora in corso con tre gruppi di lavoro tematici: adolescenti, scuola e preparazione all?adozione.
www.ciai.it
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