Mondo

Adozioni difficili, Italia maglia nera

Marco Griffini, presidente di AiBi, lancia l'allarme sulla situazione delle adozioni internazionali: "Il Governo aveva promesso adozioni piu' facili, ma la le liste di attesa sono aumentate"

di Benedetta Verrini

Un esempio lampante di quanto un accordo bilaterale può fare la differenza? La Bulgaria, con la quale l’Italia ha fatto 170 adozioni internazionali in un anno, mentre la Spagna – che vanta una grande collaborazione con questo paese – ne ha concluse 600. L’esempio (e l’allarme) e’ stata lanciato oggi dal presidente dell’associazione ”Amici dei Bambini”, Marco Griffini, a Salerno per un convegno sul tema ” Sport e diritti del bambino” promosso dal Panathlon. Secondo Griffini, riporta l’agenzia Asca, ”manca una politica estera di adozione internazionale”. ”Non esiste un concordato dell’Italia con i paesi stranieri – ha spiegato Griffini – Nel ’93 e’ stata firmata la convenzione dell’Aia poi ratificata nel ’98. Il primo accordo bilaterale e’ stato sottoscritto con il Peru’ nel ’94 ma non e’ ancora stato ratificato; il secondo accordo, con la Bolivia, risale allo scorso anno. Come si puo’ immaginare di promuovere adozioni internazionali se non esistono rapporti con l’estero?”. ”Il Governo -ha incalzato Griffini – aveva promesso adozioni piu’ facili, la le liste di attesa sono aumentate e le adozioni calate. E’ la dimostrazione del fallimento delle adozioni internazionali in Italia”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA