Mondo

Adozioni: come lavorerà il Servizio Sociale Internazionale

Non ha ricevuto una nuova autorizzazione, ma seguirà singoli casi su mandato della Commissione Adozioni

di Benedetta Verrini

In questi giorni era stato accreditato dalla stampa come l’ente autorizzato dalla commissione Adozioni Internazionali a “lavorare in Africa e nei Paesi in cui non sono presenti altri enti”. In realtà, il Servizio Sociale Internazionale (che lo scorso giugno aveva chiesto e ottenuto la cancellazione dall’Albo degli enti autorizzati), non diventerà il 57ente abilitato a fare adozioni fuori dalle normali “rotte” dell’adozione internazionale. “E’ importante chiarire la nostra posizione – dice la dottoressa Anna Libri, vicedirettore della sezione italiana del SSI – Non siamo un nuovo ente: la Commissione ci ha solo chiesto, visto che siamo un organismo internazionale che opera in 130 Paesi nel mondo, di svolgere le pratiche di adozioni per alcuni casi particolarissimi, che non possono essere seguiti dagli enti autorizzati”. Ad esempio, se una coppia italiana, munita di idoneità all’adozione, per ragioni personali volesse adottare un bambino in Belgio, non troverebbe nessuno dei 56 enti accreditato in questo Paese (che normalmente non è paese di partenza di minori). In altri casi, coppie che hanno lavorato per molto tempo in Paesi lontani e vogliono adottare laggiù, avrebbero problemi insormontabili a trovare intermediari accreditati dai governi locali. In tutti questi casi, dunque, la Commissione potrebbe dare mandato specifico al Servizio Sociale Internazionale, che da anni lavora nel campo della mediazione dei conflitti ed effettua interventi (anche su mandato dei tribunali) per la tutela dei minori, dei rifugiati, degli italiani all’estero e degli stranieri. “Insomma, noi non facciamo formazione e non è nella nostra missione trasformarci in ente per le adozioni – precisa la dottoressa Libri – Seguiremo solo le singole pratiche che ci verranno inviate dalla Commissione. Sappiamo che ha dovuto già vagliare qualche caso, ma al momento non ci sono ancora giunte lettere d’incarico”.


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