Non profit
Adozione internazionale:l’idoneità non è affare dei giudici
Amici dei Bambini sostiene la proposta del Ministro Maroni di assegnare agli enti autorizzati la valutazione sulle coppie adottive
di AiBi
“Il magistrato è un soggetto estraneo alla famiglia. Gli è stato affidato un compito innaturale”: è questo il commento del Ministro del Welfare, Roberto Maroni, che lancia la proposta di eliminare il ruolo dei Tribunali per i Minorenni nella valutazione sulle idoneità degli aspiranti genitori adottivi e vuole affidarlo agli “specialisti di questi problemi”.
Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini, appoggia la proposta del Ministro ed incalza: “Gli Enti Autorizzati conoscono la realtà dell’Adozione Internazionale, giorno dopo giorno incontrano le vite di tanti bambini abbandonati nel mondo, di questi comprendono i bisogni e le attese e per questi cercano la famiglia migliore.”
“Solo gli esperti del settore –prosegue Griffini- sono in grado di valutare le capacità della coppia di accogliere uno di questi bambini.”
In Europa da anni la valutazione sull’idoneità dei genitori adottivi è di competenza delle autorità amministrative e in Olanda sono gli Enti Autorizzati ad avere tale incarico.
Griffini sottolinea: “Accetteremo tale ruolo solo se riusciremo a costruire una reale collaborazione con i Servizi Sociali e se la Commissione per le Adozioni Internazionali ci garantirà un preciso controllo sugli Enti Autorizzati.
Una verifica che deve riguardare non solo i requisiti formali, ma soprattutto le scelte e le azioni operate sul campo.”
“ Una giusta adozione –sottolinea Griffini- non deve cedere ai ricatti degli intermediari che operano all’estero. È questo ciò che distingue un vero Ente Autorizzato da una semplice agenzia.”
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.