Welfare

Adozione 3.0: gli enti autorizzati tutti uniti per rilanciare il “sistema Italia”

Nel 2019 le adozioni internazionali si fermeranno verosimilmente per la prima volta sotto quota mille. All'ingresso nel loro terzo decennio, le adozioni hanno bisogno di un rilancio: per la prima volta tutti gli enti autorizzati lo chiedono e lo promuovono insieme. Perché non si tratta di salvare gli enti, ma un sistema: le adozioni infatti calano, ma nel mondo i bambini che aspettano una famiglia aumentano

di Sara De Carli

Il 31 dicembre 1998, l’Italia ratificava la Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, siglata all’Aja nel 1993. È l’atto che costituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la Commissione per le adozioni internazionali, che definisce i protagonisti dell’iter adottivo, con le loro competenze, istituisce l’albo degli enti autorizzati. Un anno dopo, il 1° dicembre 1999, a seguito di quella legge arrivò il Regolamento per la costituzione, l'organizzazione e il funzionamento della CAI, che diverrà operativa dal 2000. Le adozioni internazionali per come le conosciamo e per come sono diventate il fiore all’occhiello dell’Italia stanno quindi per compiere 20 anni e per entrare nel loro terzo decennio di vita, quello della maturità.

È in questo momento storico che nasce “Adozione 3.0”: 49 enti autorizzati all'adozione internazionale in Italia, sui 51 totali, si sono radunati in un’assemblea autoconvocata a Roma per chiedere a gran voce il rilancio del settore, che – come noto – è da anni sta attraversando una forte crisi. “Adozione 3.0” – che non è un coordinamento e non sostituisce i coordinamenti esistenti, CEA e OLA – vuole essere una “cabina di regia” per il rilancio delle adozioni internazionali, lavorando su punti molto concreti. Se un’azione di rilancio per le adozioni è infatti irrinunciabile (dopo il 2010, con il raggiungimento di 4.300 adozioni, le adozioni hanno segnato un vertiginoso e progressivo calo, fino ad arrivare alle 1.130 adozioni del 2018, che hanno dati una famiglia a 1.394 minori), certamente il chiederla e promuoverla insieme ha una forza e un impatto maggiore. La segreteria operativa di “Adozione 3.0” è composta da cinque espertissimi di adozione internazionale: Gianfranco Arnoletti, Pietro Ardizzi, Cinzia Bernicchi, Anna Torre, Maria Virgillitto.

La notizia di per sé, per il mondo adottivo, è storica: mai prima d’ora gli enti autorizzati si erano seduti tutti dalla stessa parte, portando avanti richieste condivise e negli anni fra il 2014 e il 2017, in particolare, ai tempi in cui Silvia Della Monica guidava la CAI, gli enti si erano proprio divisi in due contrapposti schieramenti. «“Storico” è probabilmente un aggettivo corretto, perché non solo in Italia ma in tutto il mondo non c’è nessun precedente in cui tutti i soggetti che operano nelle adozioni internazionali si siano messi insieme», sottolinea Pietro Ardizzi. Anche “tutti” è un termine che possiamo usare, perché i due enti che mancano all’appello, rispetto ai 51 ancora presenti nell’Albo della CAI, sono Enzo B., che a settembre 2018 ha comunicato un progetto di chiusura della propria attività di adozione internazionale, in accordo con la CAI e le Figlie di san Girolamo Emiliani, che dal 2012 di fatto non realizzano alcuna adozione internazionale.

«La molla che ci ha portati tutti attorno allo stesso tavolo, sedendosi a parlare del futuro anziché del passato, è che il momento è maturo, tutti viviamo gli stessi problemi, tutti sentiamo il rischio che le adozioni internazionali non vengano valorizzate per quello che sono, un bene per la collettività», afferma Cinzia Bernicchi. «In passato ci siamo scontrati», ammette Maria Virgillito, «e il vissuto di questi vent’anni non si rinnega, ma le cose adesso sono molto cambiate, negli anni passati qualcuno poteva pensare che il voto di grandi e piccoli enti “pesasse” diversamente, oggi non è più così, siamo su un piano paritario. Ogni tanto è necessario ripartire da zero e tutti siamo disposti a farlo per migliorare il sistema delle adozioni, per tenere sempre alto il livello della qualità, per dare risposte sempre migliori ai bambini che nel mondo hanno bisogno di una famiglia. Qualcuno ha detto che siamo arrivati a questo incontro per “disperazione”, ma davvero il problema non è salvare gli enti quanto piuttosto salvare il sistema, perché in giro per il mondo tutti noi vediamo che le adozioni calano ma i bambini che aspettano una famiglia aumentano». Per Anna Torre, di questa notizia «occorre sottolineare che gli enti hanno avvertito che finalmente è il momento per essere coesi, per salvaguardare il diritto del minore ma nel contempo per dare un maggiore supporto alle famiglie, perché i bambini nei Paesi sono sempre più grandi e "speciali". Le famiglie vanno adeguatamente sostenute anche sviluppando una rete tra gli enti. Inoltre serve sostegno da parte delle istituzioni, ognuno deve fare la sua parte, soprattutto il sostegno economico».

Gli enti autorizzati, alla vigilia dell’ingresso nel terzo decennio delle adozioni – da qui il nome “Adozioni 3.0” – hanno messo sul tavolo proposte concrete per salvare un sistema che è ancora secondo nel mondo, che è ancora guardato come modello, ma che ha bisogno di non essere trascurato, per non correre il rischio che lentamente si paralizzi e si spenga. «Quello attuale è un momento da cogliere: dopo due anni la CAI ha finalmente una nuova presidente con cui chiederemo subito di interloquire, con la volontà di collaborazione e con proposte per il rilancio sia operativo che culturale delle adozioni internazionali, che sono un bene per la collettività», afferma Ardizzi. Nella consapevolezza che il 2019 scenderà verosimilmente per la prima volta sotto le mille adozioni, al contrario di quanto si sperava. «Chiederemo attenzione verso i Paesi di origine e per la cooperazione internazionale, sistematizzazione dei rapporti fra i quattro attori del sistema adozione (CAI, tribunali per i minorenni, servizi, enti autorizzati, ndr), ad esempio rispetto al tema dei decreti vincolati, trasparenza nella comunicazione», dice Bernicchi. Ovviamente c’è anche un aspetto economico: «un impegno costante e preciso sulle adozioni internazionali si deve tradurre in risorse economiche adeguate per la CAI in tutte le sue funzioni, ordinarie e straordinarie e in un sostegno economico alle coppie, perché l’adozione non sia di pochi e per pochi», afferma Ardizzi. È la richiesta, già in passato avanzata, di un contributo di 10mila euro a conclusione dell’adozione, per tutte le famiglie: «è un segnale che ridarebbe speranza alle famiglie e rilancerebbe il percorso».

A “Adozione 3.0” hanno aderito: A.I.A.U. ASSOCIAZIONE IN AIUTI UMANITARI O.N.L.U.S.; A.S.A. – ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' ADOZIONI ONLUS; AAA ASSOCIAZIONE ADOZIONI ALFABETO; Ai.Bi. – ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI; AMICI DI DON BOSCO ONLUS; AMICI MISSIONI INDIANE (AMI) – ONLUS; AMICI TRENTINI Onlus; ARCOBALENO – ONLUS; ARIETE ONLUS; ASSOCIAZIONE AGAPE' – ONLUS; ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "CUORE" ONLUS; ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ERNESTO; ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ADOTTIVE PRO I.C.Y.C. ONLUS; Associazione FIGLI DELLA LUCE- Onlus; ASSOCIAZIONE I CINQUE PANI; ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO – ONLUS; ASSOCIAZIONE ITALIANA PRO ADOZIONI – A.I.P.A. – ONLUS ERGA PUEROS; Associazione MEHALA- Sostegno Infanzia e Famiglia – ONLUS; ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE (A.N.P.A.S.); ASSOCIAZIONE PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE “BRUTIA” – ONLUS; AZIONE PER FAMIGLIE NUOVE-Onlus; C.I.A.I. – CENTRO ITALIANO AIUTI ALL'INFANZIA ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE; CENTRO ADOZIONI LA MALOCA ODV; CENTRO AIUTI PER L'ETIOPIA; CIFA ONLUS – CENTRO INTERNAZIONALE PER L'INFANZIA E LA FAMIGLIA; COMUNITA' DI S. EGIDIO – ACAP; FAMIGLIA INSIEME Società Cooperativa Sociale; Fondazione AVSI; FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI ONLUS; GRUPPO DI VOLONTARIATO SOLIDARIETA' ONLUS; I BAMBINI DELL'ARCOBALENO – BAMBARCO ONLUS; I FIORI SEMPLICI – ONLUS; IL MANTELLO (Associazione di volontariato per la famiglia e l'adozione); INTERNATIONAL ADOPTION; ISTITUTO LA CASA; La Cicogna – Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; LA PRIMOGENITA INTERNATIONAL ADOPTION; LO SCOIATTOLO-ONLUS; MOVIMENTO SHALOM; N.A.A.A. NETWORK AIUTO ASSISTENZA ACCOGLIENZA – ONLUS; NUOVA ASSOCIAZIONE DI GENITORI INSIEME PER L'ADOZIONE – N.A.D.I.A. ONLUS; NUOVI ORIZZONTI PER VIVERE L'ADOZIONE (N.O.V.A.); PROGETTO SAO JOSE'; RETE SPERANZA ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE ONLUS; S.O.S. BAMBINO INTERNATIONAL ADOPTION – ONLUS; SENZA FRONTIERE – ONLUS; SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE – (S.P.A.I.); SERVIZIO REGIONALE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI (SRAI) – Regione Piemonte; SJAMO (SAO JOSE' AMICI NEL MONDO).

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