La comunità per minori
San Pasqual Academy di San Diego, in California, è una struttura di 96 ettari immersa nel verde che racchiude al suo interno
una scuola superiore, una fattoria biologica, una stazione dei pompieri, piscina, centro tecnologico, campo da football e perfino una casa di riposo per anziani (che fanno da “nonni surrogati”). Ci sono decine di cottage in cui vivono gruppi di massimo otto adolescenti senza famiglia, o meglio affidati ai servizi sociali, sotto la guida di uno o due adulti; preparano i pasti, mandano avanti la casa, si autogestiscono e
i "grandi", che occasionalmente possono offrire “qualcosa di simile a un supporto genitoriale”, non sono assolutamente mamma e papà, ma semplicemente devono aiutare i ragazzi a creare tra di loro una comunità, un gruppo, anzi un vera e propria “tribù”.
Questa è infatti una comunità che ha guadagnato l'onore delle cronache negli USA per il suo approccio molto diretto al problema degli adolescenti con molti affidi falliti alle spalle: alla San Pasqual Academy si pensa infatti che non abbiano bisogno di una famiglia vera e propria, ma soltanto di rapporti umani calorosi per crescere bene, meglio se inseriti in un contesto di pari. L'unica condizione per entrare “in Accademia” è non avere una storia di violenza estrema o droga alle spalle, e avere l'intenzione di provare un'esperienza diversa da un affido o un'adozione.
I candidati non mancano: in California sono 60mila i minori in “foster care” (fuori famiglia), e in media ciascuno di loro cambia tre sistemazioni prima della maggiore età. Chi ha la sventura di essere allontanato da casa già grandicello, però, può arrivare a “collezionare” anche 10 o più famiglie affidatarie, e si calcola che compiuti i 12 anni qualunque ragazzino non abbia più dell'1% di possibilità di essere adottato, senza contare che molti di loro, viste le esperienze precedenti, si oppongono in prima persona a questa possibilità.
“E' più facile che una dodicenne venga messa incinta che adottata”, hanno dichiarato senza mezzi termini i responsabili della comunità al
Pacific Standard, “e purtroppo il 25% dei minori fuori famiglia finiscono a vivere in strada”.
E' facile dunque capire che la prospettiva di vivere in una comunità dove abbondano le attività sportive e ricreative, le occasioni di formazione professionale, i campi estivi e anche le borse di studio per il college attiri molti giovanissimi. Un modello sicuramente innovativo, che però “fa fuori” alla radice le figure genitoriali, e per questo per ora rappresenta un unicum. Farà scuola?
Nella foto: alcuni ospiti dell'accademia ricevono il diploma
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