Non profit
Adolescenti in corsia nostalgia di amici e tv
Ai ragazzi tra i 10 e i 17 non mancano i genitori e la scuola.I risultati di una ricerca dellassociazione che si occupa di rendere più lieve la permanenza nei reparti ospedalieri
Gli amici e la tv, ma anche la possibilità di uscire liberamente. Sono questi i primi desideri degli adolescenti ricoverati in ospedale, secondo i risultati di una ricerca di Abio, l?Associazione italiana per il bambino in ospedale, a marzo su un campione di 700 ragazzi (tra i 10 a i 17 anni) di Piemonte, Lombardia, Trentino, Campania, Sardegna, Friuli, Toscana, Sicilia, Veneto. Emerge che all?84% degli adolescenti ricoverati ciò che manca di più sono gli amici e la libertà di uscire e il 94% desidererebbe che i propri amici andassero a trovarlo. «Un dato che ci deve fare riflettere e che dimostra quanto sia importante il lavoro svolto negli ospedali da Abio per rendere meno pesante, anche dal punto di vista psicologico, il ricovero di tanti ragazzi», afferma Vittorio Carnelli, presidente di Abio Italia. «D?altra parte risulta dall?indagine che il 71,9% di loro dichiara di gradire e desiderare la compagnia di una persona ?esterna? al personale ospedaliero con cui poter parlare».
Ai ragazzi, inoltre, piace parlare dei propri hobby (81,2%); musica (73,3%); sport (con una differenza tra maschi 77% e femmine 47,2%) e cinema (59,7%). Se si guardano le maggiori diversità a livello di genere si può notare che la maggioranza delle ragazze (55,8%) vorrebbe anche parlare di affettività (un argomento poco gradito dai ragazzi: il 61% non vorrebbe parlarne), mentre i maschi, più delle femmine, desidererebbero parlare delle ragioni del proprio ricovero (56,6% contro il 46,3%). Meno del 30% vorrebbe parlare in generale della propria vita privata, mentre al 60% non va di parlare di scuola. Tre quarti dei ragazzi, inoltre vorrebbe essere in camera con un coetaneo.
«L?adolescenza è un?età di passaggio molto critica e l?ospedalizzazione è un momento comunque critico della vita a qualunque età», afferma Giuseppe Saggese, presidente della Società italiana di pediatria, commentando i dati della ricerca. «Sommando queste criticità appare evidente quanta importanza dovrebbe essere data a garantire a un adolescente in ospedale non solo cure adeguate, ma anche un?accoglienza adeguata. Purtroppo la situazione in Italia è tutt?altro che ottimale e sono anni che la Società italiana di pediatria si batte perché venga affrontata correttamente e risolta. Non solo non ci sono reparti specifici per adolescenti, che anzi sono ancora per circa il 30% ricoverati in reparti per adulti, il che crea un disagio ben più grave». Sono sono proprio loro a non voler essere confusi con gli adulti e sono meno della metà, secondo i dati della ricerca, coloro che desidererebbero ?essere trattati da grande?.
Entrando nel dettaglio si può notare che agli adolescenti, subito dopo la libertà di uscire, ciò che manca sono gli amici e in terza battuta i genitori, ma questo in considerazione anche del fatto che mamma e papà passano molto tempo con i ragazzi ricoverati. Non stupisce poi ?scoprire? in questa classifica che poco più del 32% del campione non sente assolutamente la mancanza della scuola. In linea con i coetanei le risposte generali su noia e tristezza. «Ciò dimostra una straordinaria capacità di affrontare la vita da parte di quanti per qualche motivo devono subire una degenza ospedaliera e, forse, una capacità maggiore di saper apprezzare ciò che si ha», conclude il presidente Abio.
E ai risultati della ricerca per cercare delle risposte è stata dedicata la tavola rotonda dell?annuale convegno dell?associazione: Abio perché? di sabato 16 aprile a Milano nell?aula magna dell?Icp Mangiagalli, in via della Commenda.
Chi é Abio
Per un ospedale a misura di bimbo
Abio – Associazione per il bambino in ospedale nasce nel 1978 per promuovere l?umanizzazione dell?ospedale e sdrammatizzare l?impatto che i più piccoli e le loro famiglie hanno con le strutture sanitarie. Ogni anno l?associazione realizza 600mila ore di servizio di volontariato nelle pediatrie degli ospedali, fornisce giocattoli e materiale ludico/ricreativo in tutti i reparti. Non manca l?attenzione alla nascita di nuovi gruppi di volontariato. Sedi operative sono presenti un po? in tutta Italia, da Milano a Napoli, da Messina a Udine.
Il Punto
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Presidente: Vittorio Carnelli
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