Non profit

Adolescenti al primo posto: è un’età in cerca di risposte

Ernesto Caffo Telefono Azzurro

di Redazione

L’anno si è chiuso positivamente nell’ambito di un percorso per cui abbiamo ulteriormente radicato l’associazione, grazie all’apertura della sede di Napoli e al rafforzamento delle sedi regionali»: è soddisfatto il professor Ernesto Caffo, fondatore di Telefono Azzurro. «Lo scorso anno ci siamo anche impegnati molto nella creazione di una rete di volontariato locale. L’intento è rafforzare un’associazione che, al di là dei servizi offerti, possa fare attività sul territorio, in particolare nelle scuole. Da settembre in avanti abbiamo poi avviato il rafforzamento del passaggio delle richieste di aiuto dal telefono alla rete, e abbiamo aperto la chat».
Con quale logica?
Vogliamo cogliere le istanze che ci giungono attraverso strumenti adeguati. Non a caso, abbiamo mantenuto e sviluppato con il ministero delle Pari opportunità una nuova progettazione del servizio “114”. Nel 2011 incrementeremo un percorso sui minori scomparsi con la rete europea che, nel frattempo, si è rafforzata. Come pure allargheremo, grazie a un accordo con il ministero della Pubblica istruzione, la nostra presenza nel mondo della scuola. Vogliamo lavorare sempre più con genitori, insegnanti e ragazzi.
Dunque il 2011 ha già un profilo preciso.
Faremo due grandi campagne comunicative. Ne lanceremo una a marzo-aprile e sarà rivolta ai bambini, imperniata sul numero verde 19696; l’altra sarà rivolta agli adulti. Abbiamo poi intenzione di rafforzare l’impegno sul fronte dell’adolescenza. Con il ministero della Gioventù, svilupperemo un nuovo portale dedicato. Da tempo lavoriamo sugli spazi di connettività con il mondo dei ragazzi, convinti che servano nuove modalità di comunicazione e interazione con i loro problemi. L’adolescenza resterà un polo centrale della nostra azione, anche rispetto alle condotte a rischio dei ragazzi di oggi. L’8 febbraio faremo a Roma una grande iniziativa con grossi provider, tra cui Google: chiediamo a tutti di essere più attenti alle tematiche della sicurezza on line e disponibili a costruire nuovi modelli.
Perché un’attenzione specifica agli adolescenti?
Sono per noi un’area di grandissimo interesse, soprattutto perché da parte degli adulti mancano le risposte: su questo versante la famiglia appare fortemente in crisi, mancano servizi adeguati. È uno dei grandi temi aperti, che svilupperemo insieme con la Protezione civile.
E quali saranno le strategie operative per il 2011?
La formazione dei volontari è fondamentale: amplieremo i progetti loro rivolti. Lavoreremo anche perché ci sia un grande sviluppo nel Mezzogiorno e cercheremo di andare sempre più tra la gente, di legarci sempre più alle realtà locali.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.