Torna Carmen Consoli e porta con sé la nuova versione di uno dei suoi album di minor successo Mediamente isterica . Una scelta coraggiosa: in fin dei conti si tratta di una sfida alle regole del mercato discografico. E anche al suo passato.
Perché questa scelta, ad ascoltarlo si direbbe un remake più personale…
Forse al tempo non sono stata capita, e neanch’io mi capivo molto. Ero più spaventata dal mondo musicale, e in parte delusa. In questa edizione la voce non è più subordinata alle note ed è stata anche rallentata.
È passata la paura?
Mi vergognavo molto di più, erano i miei primi passi in una nuova realtà. Oggi è diverso, anzi, posso dire di assomigliare ad un pensionato: dico tutto quello che penso. È stata una bella esperienza, riprendere in mano una parte della propria vita è incredibile.
Hai viaggiato nel mondo, ma sei sempre legata alla tua Catania…
Certo, Catania ha una grande cultura della musica. Io sono cresciuta tra gente che cantava sempre. Da noi tutti scrivono poesie e canzoni. Anche perché lavoro non c’è e per trovarlo per forza emigri.
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