«Adesso la vera sfida è creare posti di lavoro»

Sulla carta avrebbero dovuto essere interventi di saluto o poco più. Cinque minuti e via. I discorsi dei rappresentanti politici locali che hanno partecipato al primo workshop del convegno sulla biodiversità sono stati invece delle piccole relazioni a braccio nient’affatto scontate. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Marsico Nuovo, Domenico Vita. Il primo cittadino non ha nascosto i dubbi iniziali della comunità sulla nascita del parco. «Abbiamo tentennato a lungo ma ora siamo convinti che sia una scelta salutare per il territorio», ha ammesso. Secondo Vita è tempo di passare alla fase due e di provare a creare un “collante” che tenga unite le diverse realtà del parco. «Abbiamo bisogno di credere nella bellezza. Se non ci consideriamo fortunati, non riusciremo a far conoscere il territorio», ha esortato il sindaco. Un plurale maiestatis, mai come in questo caso, opportuno. «Dobbiamo metterci in rete. Non possiamo isolarci all’ombra dei campanili», ha concluso il primo cittadino di Marsico Nuovo.
Anche il consigliere regionale Franco Mollica ha esordito ricordando l’iter tortuoso che ha portato alla nascita del Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Zigzagante nelle procedure ma anche nella perimetrazione, ha ricordato, per via della presenza dei pozzi di estrazione petrolifera e delle pressioni dei cacciatori interessati a sottrarre spazio all’area protetta. Mollica inoltre ha sottolineato l’importanza della protezione della biodiversità come volano di crescita del parco. Franco Mattia, altro consigliere regionale, ha posto l’accento sul lavoro. «La priorità è l’occupazione. Bisogna reinventare, in chiave produttiva, il tema della conservazione dell’ambiente», ha ammonito l’esponente. Di qui l’idea di dar vita a dei «cantieri verdi» che diventino strumento da un lato a sostegno dell’occupabilità, dall’altro a difesa del patrimonio ambientale.