Non profit

Adesso è possibile evitare l’istituto

E' possibile evitare la istituzionalizzazione delle persone con gravi disturbi psichiatrici, attivando la rete di servizi sanitari, previsti dal progetto Obietivo Tutela

di Massimo Cozza

Mio figlio ha 30 anni e da 10 è malato di schizofrenia. La mia vita e quella di mio marito sono dedicate a seguire dalla mattina alla sera le sue stranezze. Marco trascorre le giornate chiuso dentro la sua stanza. A volte lo sentiamo parlare da solo, altre volte grida fuori dalla finestra spaventando i vicini. Quando diventa aggressivo siamo costretti a chiamare la polizia, ma tutto si risolve con alcuni giorni di ricovero in ospedale. Fino ad oggi non siamo riusciti a portarlo al centro di igiene mentale, e si rifiuta di prendere le medicine perché è convinto di stare bene. Non sappiamo a chi rivolgerci per chiedere aiuto.

Una madre di 62 anni

Risponde Massimo CozzaCara signora, il suo caso rispecchia diverse situazioni diffuse soprattutto nelle grandi metropoli. Suo figlio andrebbe senz?altro assistito con uno specifico progetto terapeutico riabilitativo, mirato non solo al controllo dei sintomi, ma soprattutto ad un suo reinserimento nella società, e legato alla riacquisizione di una sua soggettività. Oggi è possibile evitare la istituzionalizzazione delle persone con gravi disturbi psichiatrici, attivando la rete di servizi sanitari e sociali previsti dal progetto Obiettivo Tutela della salute mentale 1994-1996 (Centri di salute mentale, assistenza domiciliare, strutture residenziali e semiresidenziali, cooperative integrate, case famiglia, etc.). Dove questo è stato fatto, casi come quello di Marco hanno tratto un notevole giovamento. In particolare appare fondamentale il sostegno a voi genitori, che correte il rischio di dedicarvi ?corpo e anima? ai vostri figli con effetti paradossalmente controproducenti. Dalla malattia mentale si può guarire, migliorare, non ci sono dubbi. Si tratta di non rinchiudersi nella propria disperazione, ma di chiedere, anzi pretendere aiuto in primo luogo dai servizi psichiatrici della vostra Asl, che dovrebbero venire direttamente a domicilio se Marco non è in grado di uscire. Inoltre, la invito a contattare le associazioni dei familiari della sua Asl ( i recapiti li trova presso i servizi psichiatrici) in modo di confrontarsi con altre persone che vivono lo stesso suo problema, e che possono aiutarla a trovare risposte adeguate ai problemi che lo stato di Marco comporta. ?

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