Politica

Adesso diciamoci che il family day è stato un fallimento

«Il Family day è stato uno dei più grandi fallimenti che abbia visto», dice Gianluigi De Palo, da poco presidente del Forum delle Associazioni Familiari. «Due milioni di famiglie in piazza e il quoziente familiare ancora non c'è». E ancora: «Fare lobbying non è il ruolo del forum. Il Forum è una famiglia di famiglie. Per troppo tempo abbiamo parlato di famiglia come ciò che resiste alle fughe in avanti del mondo. La famiglia è un fatto concreto, non un’idea. Ed è stato un errore trasformarla in un concetto astratto, ideologico, identitario».

di Sara De Carli

Gianluigi De Palo, 39 anni, sposato con Anna Chiara e padre di quattro figli – Giovanni, Therese, Maddalena e Gabriele – già presidente delle Acli di Roma, da fine novembre è il nuovo presidente del Forum delle associazioni familiari, un’organizzazione che riunisce 47 associazioni nazionali e 20 Forum regionali e rappresenta una realtà di 4 milioni di famiglie. «Mi porto dietro il refrain di una vita: la concretezza salverà il mondo», è stata la sua prima dichiarazione.

Che significa?

È il mio slogan, da quando sono impegnato nel sociale. La vera battaglia antropologica in atto è quella tra l’astrazione e la concretezza, tra il paese il reale e quello virtuale. Io in questo incarico ho il desiderio di essere concreto: prendiamo l’esempio del fisco a misura di famiglia. Sono anni che facciamo balletti su quali termini usare ma nel frattempo io ho fatto 4 figli e il quoziente – o come vogliamo chiamarlo – ancora non c’è. Il forum è il Paese reale, le nostre richieste sono quelle delle 4 milioni di famiglie che rappresentiamo ma anche, ne sono convinto, delle famiglie che non appartengono alle associazioni aderenti: abbiamo tutti gli stessi sogni e gli stessi bisogni. La famiglia è un fatto concreto, non un’idea. Ed è stato un errore trasformarla in un concetto astratto, ideologico, identitario. Quantomeno perché l’abbiamo trasformata in una cosa grigia e triste, mentre la famiglia è di per sé stessa una cosa allegra e colorata, che non può non starti simpatica.

Prendiamo l’esempio del fisco a misura di famiglia. Sono anni che facciamo balletti su quali termini usare ma nel frattempo io ho fatto 4 figli e il quoziente – o come vogliamo chiamarlo – ancora non c’è.


Subito dopo la sua elezione, lei ha usato un’espressione molto forte, “sarà un Forum all’attacco”. Sembra un po’ di tornare ai toni del Family day del 2007…

Il Family day, me lo lasci dire, è stato uno dei più grandi fallimenti che abbia visto. Io nel 2007 ero in piazza, convintissimo di esserci, però non posso prendere atto, dopo quasi 10 anni e con 4 figli in più, che ancora non siamo riusciti ad ottenere un fisco più equo… Due milioni di famiglie in piazza, che chiedevano un fisco più equo: che risultati ha prodotto? Quando dico “all’attacco” intendo che per troppo tempo abbiamo parlato di famiglia in chiave difensiva, che come ciò che resiste alle fughe in avanti del mondo. Invece non si può uscire dalla crisi di questo Paese senza la famiglia: in questo senso sarà un Forum all’attacco. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, il 2016 deve essere l’anno della svolta: o ci sarà attenzione politica per la famiglia o finirà il Paese Italia, i dati demografici – 12mila bambini in meno nati in un anno – sono talmente lampanti che mi preoccupa non generino angoscia nella politica.

Quali saranno le sue priorità?

Le direi realizzare i sogni degli italiani. Le donne hanno il desiderio di avere 2 figli e ne fanno 1,39; i giovani vogliono fare famiglia, ma avere figli è la prima causa di povertà. Se tu metti gli italiani nelle condizioni di realizzare il loro desiderio di fare famiglia, fai rinascere il Paese. Concretamente dico una cosa sola: un fisco più equo, che veda la famiglia come soggetto e non come oggetto, la scontistica individuale non serve. Chiamatelo come volete, ma facciamolo.

La famiglia è un fatto concreto, non un’idea. Ed è stato un errore trasformarla in un concetto astratto, ideologico, identitario. Quantomeno perché l’abbiamo trasformata in una cosa grigia e triste, mentre la famiglia è di per sé stessa una cosa allegra e colorata

Se ne parla, a ondate, da moltissimi anni: cosa le fa pensare che l’obiettivo sia realizzabile?

Faccio una premessa: non stiamo chiedendo aiuti o assistenza, stiamo chiedendo giustizia. Ha senso un sistema fiscale dove gli asili nido possono dedurre i pannolini e le famiglie no? Dove deduci le spese per i cani e non le spese relative ai figli? I soldi non ci sono? Non ci sono mai. Il tema è: hai un’idea di futuro, sì o no? Non possiamo ragionare sempre sulle emergenze, le politiche familiari devono mettere le famiglie nella condizione di svolgere le loro funzioni, e poi la famiglia trainerà gli altri.

Qual è oggi il ruolo storico delle associazioni familiari? Non c’è il rischio che vengano percepite come espressioni di posizioni politiche o ideologiche o tutt’al più buone per fare lobbying, ma in realtà lontani dall’accompagnare la vita quotidiana di famiglie sempre più chiuse nel privato e indisponibili a mettersi in gioco in relazioni e responsabilità sociali?

Il Forum non è l’ennesimo ente che scimmiotta la politica, ma uno strumento nuovo che vuole dare voce al paese reale. Fare lobbying non è il ruolo del forum. Il Forum è una rete di famiglie, una famiglia di famiglie. Abbiamo 4 milioni di famiglie riunite in 400 associazioni, siamo sì un forum di associazioni, ma anche delle famiglie che si riconoscono individualmente nelle proposte che facciamo. Siamo la voce dei 59 milioni 100mila italiani che vivono in famiglia sui 59milioni 400mila italiani.

Nella foto in copertina, la famiglia De Palo

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