Salute

Addio Siniša!

L'ex calciatore e fino a pochi mesi fa allenatore del Bologna è scomparso oggi all'età di 53 anni a causa della leucemia mieloide acuta che lo aveva colpito tre anni fa. Nel giugno del 2020 aveva legato il suo volto a una campagna di Ail Bologna a favore della ricerca scientifica nel campo delle malattie oncoematologiche

di Antonietta Nembri

Siniša Mihajlović è morto. L’ex calciatore ed allenatore è scomparso oggi all’età di 53 anni a causa della leucemia mieloide acuta che gli era stata diagnosticata tre anni fa e che si era riaffacciata alla sua vita negli scorsi mesi. “Un guerriero” così lo ricordano tanti titoli dei giornali online. E infatti non ha mai smesso di lottare.

C’è stato però anche un momento in cui, nel giugno del 2020, era sceso in campo anche per tanti altri malati come lui e lo aveva fatto al fianco dell’associazione italiana contro leucemie, linfoma e mieloma- Ail e in particolare della sezione Ail Bologna che aveva lanciato una campagna di crowdfunding a favore della ricerca scientifica.

Siniša, ti ricorderemo sempre per la tua disponibilità nel testimoniare l’importanza della Ricerca Scientifica e per averci sostenuto nel diffondere il messaggio di Solidarietà di AIL Bologna”. Con queste poche parole sul proprio profilo fb la sezione bolognese dell’associazione italiana contro leucemie, linfoma e mieloma- Ail ha voluto esprimere il suo cordoglio per la scomparsa oggi di Siniša Mihajlović.



Nella foto scattata in occasione della conferenza stampa di lancio della campagna "Con Siniša per la ricerca", Mihajlović è seduto al fianco del professor Sante Tura, padre dell'ematologia italiana e presidente di Ail Bologna, scomparso lo scorso anno all'età di 92 anni

«Ricorderemo sempre Siniša Mihajlović per aver abbracciato la Campagna di Raccolta Fondi di Ail Bologna dedicata alla Ricerca Scientifica e per essere stato testimonial del messaggio di Solidarietà della nostra associazione in occasione della conferenza stampa di presentazione della Campagna “Con Siniša per la Ricerca”, nella sala stampa del Bologna FC il 16 giugno 2020» ricordano ancora dalla sezione Bolognese di Ail.

La campagna di crowdfunding che ha portato il suo nome e che si è svolta da giugno a settembre del 2020, ha permesso ad Ail Bologna di raccogliere 72mila euro da sostenitori privati e aziende. I fondi – sottolineano dalla sezione – che sono stati destinati al supporto dell’attività di alcuni dei Ricercatori che lavorano all’interno dell’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli” e che si occupano di ricerca sulle leucemie, sui linfomi e sul mieloma con l’obiettivo di contribuire a individuare nuove terapie che possano curare la malattia e rendere migliore la qualità di vita dei pazienti.

E l'importanza della ricerca era stata ricordata anche in quell'occasione dallo stesso Mihajlović (qui la news) quando ricordando il momento in cui i medici gli avevano comunicato la sua malattia gli avevano anche detto «oggi con la ricerca sicuramente si hanno più possibilità di guarire». La rierca per lui era "fondamentale". «Durante la malattia ho conosciuto tanti che l’avevano avuta prima di me» aveva affermato. «Io ho capito di aver sofferto meno di altri grazie alla ricerca. Per questo dico che è fondamentale sostenerla, perché può salvare una vita».


In apertura foto di Avalon/Sintesi

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