Formazione

Addio servizio civile?

Dal prossimo agosto il servizio civile in Germania potrebbe durare solo sei mesi. Lo ha deciso il governo federale. Alzata di scudi dal sociale tedesco

di Giulio Leben

Per decenni, il servizio civile tedesco è stato un perno dello stato sociale e gli enti non profit in Germania. Dalla metà degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio circa 130mila giovani hanno reso servizio per anno. Per le case di cura, ospedali e disabili. E oggi? Al primo aprile 2010, dei 111mila posti disponibili in Germania ben 38mila non erano stati coperti. Ora, il servizio civile sarà ridotto di nuovo da agosto a soli sei mesi. Dopo settimane di lotta, la coalizione giallo-nera (liberali della Fdp e cristiano democratici della Cdu-Csu) è arrivata a un accordo.

Allarme nel non profit tedesco
Il ministro alla famiglia Kristina Schröder (CDU) ha accolto con favore l’accordo. “Dopo lunghe discussioni” ha confessato al settimanale Der Spiegel, “il servizio civile è stato salvato”, ha dichiarato l’esponente democristiano . La riforma che verrà discussa nel governo ha due grandi vantaggi secondo la Schroeder. “I giovani potrebbero prolungare il servizio civile, solo se lo desiderano. E l’Ufficio federale di Servizio Civile potrà finalmente avere la necessaria programmazione”. La Schroeder si attende che circa un terzo estenderà il servizio civile, perché molti potrebbero così colmare la lacuna tra la fine del loro servizio regolare e l’inizio di formazione o di studio.

Ma non tutti la vedono allo stesso modo. I responsabili di molte non profit ritengono che la norma porterà alla fine del servizio. Rainer Hub, della Federazione Diakonie lo definisce un “colpo mortale”. Perché? Sei mesi è semplicemente troppo poco per la formazione, e il vantaggio per le associazioni è troppo basso.

Volontari al posto di obiettori
Molti enti sociali si basano ormai sull’impegno dei volontari. Ed è questa una delle soluzioni che molte realtà intravedono per superare e aggiornare l’istituto del servizio civile. Cresce infatti il numero dei giovani che decidono di offrire un anno di volontariato sociale, il cosiddetto Freiwilliges Soziales Jahr (FSJ). Nel 2009 erano già 37mila. Secondo uno studio del Ministero per la famiglia potrebbero presto triplicare.

Il vantaggio è che i volontari in questo caso rimangono generalmente dodici mesi, a volte prolungano a 18, a volte anche 24 mesi. Tra gli svantaggi invece il costo. Già, perché sebbene il programma sancito dalla “Legge per la promozione del volontariato giovanile dei servizi” (Parte I n. 19, pubblicata a Bonn il 26 maggio 2008, la cosiddetta Jugendfreiwilligendienstegesetz – JFDG) venga definito “volontario”, chi aderisce viene “pagato”: solitamente 120-240 euro fino a 350 euro. Inoltre, il datore di lavoro deve fornire alloggio, vitto e sicurezza sociale.
Sabine Riediger è direttore della casa di cura “Hamburger Stadtdomizil”. La Riediger è contro la proposta di diminuire la durata del servizio. Oltre al tempo di formazione, istruzione e tempo libero ne rimarrebbe troppo poco per lavorare realmente in casa. E anche per gli anziani sarebbe un cambiamento troppo frequente di personale.

Il servizio civile in Germania
Il servizio civile è strettamente legato al servizio militare ed è stato introdotto nel 1961 per i militari di leva che rifiutano il servizio militare per motivi di coscienza. Decide l’Ufficio federale di Servizio Civile. In un primo momento durava 15 mesi. Negli anni Ottanta si allungò fino a 20 mesi. Nel frattempo, servizio militare o civile, hanno raggiunto la stessa lunghezza, ovvero nove mesi. I primi 340 obiettori di coscienza sono entrati in servizio il 10 aprile 1961. Il record è stato di 130mila nel 1997 e nel 2003. Nel 2009 il calo fu invece di 65mila posti. Circa due terzi di chi presta servizio civile lo fa nel settore sociale, soprattutto nell’assistenza ambulatoriale per i vecchi, malati e disabili.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.