Formazione

addio lavagna, c’è la lim e il maestro è online

Cresce nelle aule la passione tecnologica

di Giulio Leben

Secondo una ricerca, l’84% degli insegnanti vorrebbe più ausilii hi-tech. La top ten dei desideri Insegnanti italiani sempre più tecnologici? A sfogliare i dati contenuti nella ricerca Scuola 2.0 – Insegnanti e nuove tecnologie promossa da Smart Technologies, produttore leader di lavagne interattive multimediali (Lim), non ci sarebbero dubbi. Basta infatti leggere le risposte delle 103 scuole coinvolte nell’indagine (30 primarie e 73 secondarie di primo grado) per rendersene conto.

La ricerca. Nella scuola di oggi la tecnologia è indispensabile? Senz’ombra di dubbio, sì. Rispondono così ben 101 scuole su 103, con l’84% degli intervistati concorde nell’auspicare una maggiore presenza delle nuove tecnologie nelle scuole. Il 73% degli insegnanti ritiene, inoltre, che vi sia ancora un divario tra l’utilizzo delle tecnologie nella vita privata e nella scuola, sia per gli studenti che per gli insegnanti. Mentre alla richiesta di indicare le priorità sui futuri investimenti tecnologici il campione indica al primo posto il computer (53% nella scuola primaria e 67% nella secondaria); a seguire la lavagna interattiva (più nella scuola primaria, 33%, che nella secondaria, 29); il videoproiettore (27% nella primaria e 19 nella secondaria); il collegamento Internet (rispettivamente 3 e 11%).

Zone grigie. È definitivamente sbocciato l’amore fra la scuola e la tecnologia? Sembrerebbe di sì, anche se va notato come il campione a cui ci si è rivolti è stato selezionato fra le scuole che già possiedono una Lim. Un dettaglio importante che riduce in qualche modo la portata della ricerca stessa. Qualche zona grigia infine rimane sul fronte dei risultati: l’utilizzo della Lim rimane difficoltoso per effettuare interrogazioni (ancora prematuro l’utilizzo del “risponditore”, ovvero un telecomando con cui l’alunno, singolarmente, può rispondere sì o no, vero o falso), e comunque – concludono i promotori – per un utilizzo adeguato dello strumento servono formazione e tempo.

I costi. Ma per fortuna che Mariastella (Gelmini) c’è, direbbe qualcuno. Il Piano Scuola varato dal ministro dell’Istruzione nel 2008, da solo ha infatti agevolato gli acquisti di Lim nel 2009, facendo registrare alla sola Smart Technologies un +190%. Briciole, se confrontate ai numeri del mercato potenziale in cui sono presenti altri concorrenti e produttori di software come GOconference, Pointofix, Open Whiteboard (open source), o InterWrite Workspace. Considerando infatti che il costo medio di una lavagna è 1.500 euro (senza contare videoproiettore, pc, formazione ecc..), moltiplicandolo per mezzo milione di lavagne interattive pronte a mandare in soffitta la vecchia lavagna, si arriva alla modica cifra di 700 milioni di euro. Niente male. Soprattutto a detta di insegnanti e studenti, che apprezzano i nuovi strumenti di apprendimento.

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