Non profit

Addio alla cultura dei beni comuni

Privata no

di Redazione

L’uomo che per anni si è battuto per l’acqua pubblica, proprio dalla trincea pugliese, oggi che che siamo a una svolta decisiva, manca all’appello. Vita lo ha raggiunto a Bruxelles.
Vita: Prima di tutto ci spieghi di cosa si occupa oggi.
Riccardo Petrella: Abito a Bruxelles. Continuo a fare quello che facevo anche prima della parentesi pugliese. Sono docente universitario di Ecologia umana dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana e professore di Globalizzazione all’università Cattolica di Lovanio in Belgio. Inoltre ho creato l’Istituto europeo di ricerca sulla politica dell’acqua. Continuo la mia battaglia.
Vita: In Puglia Vendola vuole tornare ad una gestione pubblica dell’acqua…
Petrella: Speriamo bene. Fintanto che non esistono decisione reali ma si rimane a livello degli annunci, non mi sbilancio e non mi rallegro. Io per la verità la mia battaglia l’ho persa. All’epoca non c’era nessuna volontà da parte del presidente di andare nella direzione che indicava, anzi c’era proprio un freno. Alla maggioranza della sua giunta era invisa la ripubblicizzazione. Adesso, avendo potuto cambiare la giunta, sono cambiati i rapporti di forza. Con la nascita del Pd i più agguerriti contro il ritorno al pubblico non ci sono più. E Vendola è diventato leader di un movimento politico, Sinistra e Libertà. Così deve tentare di allacciare rapporti nuovi e attuare strategie nuove. Si va nella direzione giusta. Con tre anni di ritardo. La trovo una cosa grave: tre anni persi.
Vita: Cosa pensa della legge in approvazione?
Petrella: L’Italia con questa legge diventa l’esempio della privatizzazione totale, insieme all’Inghilterra e ad alcune realtà dell’Europa orientale. Mentre in Francia si torna, specie a Parigi e Montpellier, alla gestione pubblica e in Germania viene bloccata ogni forma di privatizzazione. Una grossa sconfitta per la cultura dei beni comuni La politica italiana è tutto sommato omogenea su questo punto. Il Pd finge un’opposizione. In realtà è d’accordo. Lo fecero per primi col governo Prodi. Proprio Bersani cercò in tutti i modi di privatizzare l’acqua.

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