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Addio al Quoziente Parma

Il commissario Ciclosi sospende la misura che fissava le tariffe in base alla composizione del nucleo famigliare

di Sara De Carli

Addio al Quoziente Parma. Il neo commissario del comune di Parma, Mario Ciclosi, ha deciso di sospenderlo fino al 31 maggio 2012, ufficialmente «per consentire alle famiglie di beneficiare delle nuove misure a loro sostegno» che interverranno con la revisione dell’Isee da parte del governo, attesa appunto entro il 31 maggio 2012. «E se invece la revisione dell’Isee fosse peggiorativa? O valesse dal 2013? Teniamo il Quoziente finché arriverà il decreto sul nuovo Isee, mi sembra la cosa più logica» dice Alfredo Caltabiano, consigliere dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose e vicepresidente della Consulta delle associazionioni familiari di Parma. «Chiediamo non solo che il quoziente non venga sospeso, ma che anzi venga esteso come previsto ad altri servizi, come le mense scolastiche e il servizio domiciliare per anziani. O per l’addizionale Irpef».

Il “quoziente Parma” è in vigore dal 2010: si tratta della prima attuazione in Italia del quoziente familiare, preso a modello da altri 49 comuni in Italia. Il senatore Luigi Bobba ha già chiesto un intevento del ministro Anna Maria Cancellieri, che da commissario straordinario di Parma pochi mesi fa aveva al contrario elogiato il quoziente.

«Il Quoziente Parma aveva fatto scuola a livello nazionale», spiega Caltabiano: «sospenderlo lancia un messaggio molto negativo politicamente, equivale a dire che non serve. Credo che il Commissario Ciclosi, in buona fede, non se ne sia reso conto». Per dire, Cesano Maderno ha già copiato l’idea: il commissario prefettizio infatti ha disposto di “sospendere, per l’anno scolastico 2011/2012, l’applicazione del “quoziente famiglia”, istituito in via sperimentale solo lo scorso marzo.


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