Cultura

Addio al Maestro Carlo Maria Giulini

Carlo Maria Giulini, uno dei piu' grandi direttori d'orchestra del 900, e' morto ieri sera a Brescia, dove era ricoverato da qualche tempo per un male incurabile. Aveva 91 anni

di Giulio Leben

Nato a Barletta il 9 maggio 1914 da una famiglia di origini mantovane, Carlo Maria Giulini è senza dubbio uno dei principali interpreti della musica classica nel novecento.

Dimplomatosi in direzione orchestrale all’Accademia Santa Cecilia di Roma, Giulini ha debuttato nel 1944 come direttore dell’Orchestra dell’Augusteo di Roma in occasione del concerto celebrativo per la liberazione della citta’. Nel 1945 divenne direttore stabile alla Rai (Roma e Milano), incarico che mantenne fino al 1952. Nel 1951 divenne l’assistente di Victor De Sabata e due anni dopo gli succedette come direttore stabile al Teatro della Scala di Milano. Nel 1955 debutto’ in America dirigendo la Chicago Symphony Orchestra; dal 1978 al 1984 ha ricoperto la carica di direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Los Angeles.

Durante gli anni Cinquanta Giulini ha collaborato con i registi Luchino Visconti e Franco Zeffirelli e la leggendaria cantante lirica Maria Callas, producendo numerosi trionfi alla Scala. Ha poi diretto prestigiose orchestre quali la Firlamonica di Londra, la Sinfonica di Vienna, la Nazionale della Rai ed e’ stato direttore della Scuola di Musica di Fiesole.

Oggi per ricordare la figura di Carlo Maria Giulini, scomparso nella tarda mattinata, ‘Radio3 Suite’, dalle 20.30 su Radiotre, modifichera’ completamente la sua programmazione per trasmettere uno speciale dedicato al grande direttore d’orchestra. Con interventi di musicologi e artisti, tra i quali Angelo Foletto e Franco Zeffirelli, la trasmissione proporra’ anche diversi ascolti selezionati dallþarchivio Rai. Andranno in onda la Sinfonia n. 1 in do min. op. 68 di Johannes Brahms (registrazione del 1967), il Requiem di Gabriel Faure’, la Sinfonia in do magg. K551 ‘Jupiter’ di Wolfgang Amadeus Mozart (entrambi registrati nel 1965) e la Sinfonia n. 10 ‘La Grande’ di Franz Schubert (registrata nel 1974).

Raffinate e rigorose, di una intensita’ mai esteriore, anzi come alla ricerca di armonie recondite e segreti dello spartito, nelle esecuzioni del Maestro Giulini si può ascoltare la vecchia scuola d’inizio Novecento, assieme a una certa sua sensibilita’ tardo romantica. Il suo repertorio, nonostante qualche rarissima puntata verso compositori della sua generazione, come Petrassi, e’ arrivato, e solo tardi, sino a Mahler.

Una carriera durata 50 anni, festeggiati nel 1994, giusto un anno prima che cominciasse a accusare malori e disdire alcuni concerti, sino a quando decise di abbandonare il podio nel 1998. Da allora ha prima insegnato e poi, raggiunto negli anni da numerosi premi e riconoscimenti internazionali, oltre che dai festeggiamenti tra Milano e Parigi per i suoi 90 anni nel 2004, era tornato a vivere con la famiglia Bolzano.

Ma l’eccessiva attenzione di critici e dello stesso Maestro ai risultati musicali non possono, proprio oggi, farci dimenticare il calore e la voglia di bel suono che caratterizzava le esecuzione di Carlo Maria Giulini. Se ne va un uomo, un musicista, una tradizione e un’epoca. Ultimo fra i primi ad andarsene, primo fra gli ultimi grandi maestri a far parlare la musica per sé stessa e per sé stesso e non il contrario.

I funerali si svolgeranno domani al cimitero di Bolzano, città dell’infanzia e della giovinezza, dove verra’ tumulato nella cappella di famiglia.

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