Cultura

Addio a Di Bella sul web

Oggi a Modena la scomparsa del professore a 91 anni. Sul suo sito www.luigidibella.it, le parole commosse, ricordi teneri e dolorosi, speranze di vita

di Redazione

”So che mi ascoltera’ anche dal cielo, perche’ lei adesso e’ li’, e’ nel posto che si merita per il solo fatto di aver dato anche una minima speranza a tantissima gente che ormai aveva perso la voglia di vivere e di ridere”. Massimo e’ il primo fra tanti ad aver scritto un messaggio in ricordo di Luigi Di Bella nel forum ‘Addio professore’ in rete dal pomeriggio sul sito del ricercatore (www.luigidibella.it). Parole commosse, ricordi teneri e dolorosi, speranze di vita si mescolano sul web. ”A mia madre – scrive Massimo – lei ha restituito quella gioia di lottare contro una malattia che e’ piu’ forte di noi, che ci prende a tradimento, che non ci da’ il tempo di reagire, che ci lascia senza fiato ma che grazie a Lei e’ apparsa molto meno terribile di quanto finora avessimo creduto”. Aggiunge Piera, anche a nome della famiglia: ”Lei avra’ sempre un posto di privilegio nel mio cuore. Spero tanto che dove si trova adesso possa godere di quella serenita’ e quel riconoscimento che il genere umano le ha usurpato qui sulla Terra”. Una testimonianza sofferta e dettagliata arriva da Grazia. ”Mio marito – scrive – e’ morto 17 mesi fa, aveva 44 anni e un tumore terribile ai polmoni. Un uomo grande e grosso ridotto in pochi mesi dalle chemioterapie ad uno scheletro, e proprio per aver fatto le chemioterapie non abbiamo avuto il tempo necessario per smaltire tutte le porcherie che aveva nel sangue per poter fare la cura Di Bella. Pero’ nel frattempo siamo riusciti a fare una cura di vitamine prescritta da un dottore seguace del prof.Di Bella. Posso solo dire che mio marito, dopo aver cominciato questa cura, non ha avuto tutti quei dolori atroci che mi avevano detto gli ‘altri’ medici, si sentiva meglio e piu’ in forze. Sono rimasta con un dolore terribile dentro di me per non aver saputo convincere mio marito a iniziare da subito questa cura”. Scrive invece Raffaella: ”Grazie alla sua cura mio nonno ha potuto vivere senza dolore ben tre anni, quando gli avevano dato poche settimane di vita. Se ne e’ andato nel sonno per complicazioni insorte, diverse dal tumore, che, sempre grazie alla cura, era sotto controllo da tempo. Abbiamo dovuto lottare contro la diffidenza e l’ ottuso ostracismo di conoscenti e medici”. E c’e’ chi, come Sussy, se la prende con Rosy Bindi che, sostiene, ”l’ ha fatto morire solo come un cane”. Ma a questo messaggio risponde uno dei moderatori del sito: ”Il Professore – scrive – ha sempre avuto vicino qualcuno che gli tenesse la mano e lo accarezzasse. La persona che lei ha nominato prima o poi se la dovra’ vedere con la sua coscienza”.


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