Volontariato
Ad aprile torna il Festival del Volontariato
La 28esima edizione, che sarà a Lucca dall’11 al 14 aprile, lavorerà su otto parole da riconquistare: giustizia, dono, legalità, benessere, cooperazione, cambiamento, abilità e liberazione
«Fare volontariato è fondamentale per dare piena attuazione ai principi della nostra Costituzione e per ricucire lo strappo nei rapporti tra società civile e classe politica».
Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale ed ex Guardasigilli durante il primo governo Prodi, ha spiegato così le ragioni della sua partecipazione alla 28° edizione del Festival del Volontariato in programma a Lucca dall’11 al 14 aprile
La manifestazione è stata presentata questa mattina a Roma. A fare gli onori di casa il presidente del Centro nazionale per il volontariato, organizzazione che promuove il Festival, Edoardo Patriarca, «il nostro mondo ma soprattutto la nostra cultura saranno i protagonisti di questa edizione. Non siamo solo gente generosa, i barellieri della storia come amava definire Luciano Tavazza i volontari. Il volontariato oggi è portatore di una cultura che è nata ed è stata edificata grazie alla capacità di stare insieme, di unire le forze per fronteggiare bisogni comuni, dando sostanza a uno spirito di cui oggi si avverte un gran bisogno».
Opinione confermata dai dati che ha ricordato Linda Sabbadini, direttore del dipartimento delle statistiche sociali e ambientali dell’Istat, «il Rapporto Bes che abbiamo pubblicato qualche giorno fa registra una caduta di fiducia reciproca e verso le istituzioni a cui fa da controaltare il sentimento che la maggioranza degli italiani prova nei confronti della famiglia e del volontariato, tra le poche istituzioni in cui hanno dichiarato di credere ancora».
Il Festival è stato costruito attorno a otto parole da riconquistare: giustizia, dono, legalità, benessere, cooperazione, cambiamento, abilità e liberazione. Ne parleranno esperti e testimoni.
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