Giornata mondiale della terra

ActionAid: «La crisi climatica non può essere sconfitta a parole»

Oltre tre miliardi di persone vivono in contesti ritenuti altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. In queste aree tra il 2010 e il 2020 la mortalità dovuta a inondazioni, siccità e tempeste è stata 15 volte superiore rispetto a quella registrata in aree meno a rischio. Un recente studio dell'organizzazione ActionAid ha rivelato che i finanziamenti privati alle cause della crisi climatica superano di 20 volte gli investimenti pubblici nelle soluzioni per contrastarla

di Redazione

Di anno in anno aumentano gli impatti dei cambiamenti climatici in termini di gravità e frequenza, lasciando una scia di distruzione e crisi umanitarie. «L’acqua ci ha sorpresi all’improvviso e ci ha spazzati via. Mi ha portato via tutto, anche due dei miei figli. Ora lotto per sopravvivere ma ho molti debiti da saldare per i prestiti che ho chiesto», racconta Ashura che a Kilwa, in Tanzania, rimase in acqua molte ore in attesa di essere soccorsa.

In occasione della 54° Giornata Mondiale della Terra, l’organizzazione ActionAid ribadisce l’urgenza di affrontare la crisi climatica con misure concrete e strategie efficaci. Oltre tre miliardi di persone vivono in contesti ritenuti altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici (dati Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico). In queste aree, fra cui rientra anche gran parte del continente africano, tra il 2010 e il 2020 la mortalità dovuta a inondazioni, siccità e tempeste è stata 15 volte superiore rispetto a quella registrata in aree meno a rischio. In Tanzania, Paese che dipende fortemente all’agricoltura, gli investimenti massicci nel settore agribusiness e nelle fonti fossili stanno alimentando un modello di sviluppo insostenibile, minando la sicurezza alimentare e causando danni irreparabili alle comunità locali. Il 70% degli eventi meteorologici estremi che avvengono è connesso alla crisi climatica: i periodi di forte siccità si alternano ormai in modo imprevedibile a inondazioni che distruggono colture e infrastrutture causando insicurezza alimentare e aumenti nei prezzi dei generi alimentari. A confermarlo anche Christopher Bavon, Direttore di ActionAid Tanzania: «Il cambiamento climatico ci sta spingendo verso la povertà. Abbiamo visto aumentare il prezzo del cibo, in alcuni casi è addirittura raddoppiato e sempre, quando c’è una crisi, sono le donne e i bambini e i giovani a essere i più colpiti. I giovani sono vulnerabili, stanno perdendo posti di lavoro, non hanno i mezzi per costuire il loro futuro. Inoltre, ogni catastrofe naturale richiede risorse ingenti per la ricostruzione e per i danni, risorse che spesso vengono sottratte ad altri settori vitali come l’istruzione e la salute».

Un recente studio di ActionAid ha rivelato che i finanziamenti privati alle cause della crisi climatica superano di 20 volte gli investimenti pubblici nelle soluzioni per contrastarla. Nei sette anni successivi all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, le principali banche private mondiali hanno investito complessivamente 3.200 miliardi di dollari nell’espansione dei combustibili fossili, mentre altri 370 miliardi di dollari sono stati destinati sotto forma di prestiti e garanzie all’agricoltura industriale. Allo stesso tempo, il sostegno finanziario dei governi del Nord a favore dei Paesi in prima linea nella crisi climatica è stato stimato in circa 21-24,5 miliardi di dollari nel 2020.

La petizione lanciata da ActionAid, nell’ambito della campagna #FundOurFuture, chiede alle istituzioni finanziarie e i governi di porre fine al finanziamento delle attività dannose per il clima e ad investire in soluzioni sostenibili, come le energie rinnovabili e l’agroecologia.

Tanzania/Credit foto Marta Lombardelli

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