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ActionAid: «I cittadini sono di nuovo pronti a ricominciare, mai visto nulla di simile»

Dopo la scossa di agosto, l'ong aveva avviato servizi di accompagnamento alle associazioni dei paesi terremotati per ricominciare la progettazione sociale e territoriale, "ma la terra ha tremato di nuovo sconvolgendo di nuovo tutti", racconta la responsabile Sara Vegni, "nonostante questo, molti cittadini tra cui i giovanissimi di Arquata del Tronto, sfollati come tutti gli altri, non demordono e domani si riuniranno di nuovo"

di Daniele Biella

“Eravamo ad Arquata del Tronto la mattina del 30 ottobre, al momento dell’ultima tremenda scossa che ha cancellato definitivamente il paese: stavamo aiutando a preparare la sagra cittadina, che sarebbe iniziata quel giorno…”. Tre giorni dopo, Sara Vegni, responsabile dei progetti legati al sisma dell’ong ActionAid, è ancora impressionata. “Anche perché le stesse persone con cui stavamo collaborando, quella mattina, hanno perso di nuovo tutto, e non è rimasto poi altro che accompagnarle a prendere dei pullman per altri luoghi più sicuri: momenti pieni di tristezza, che il tempo non cancellerà”, sottolinea.

Peccato, perché i cittadini di Arquata, come quelli di Pescara del Tronto – poche centinaia in tutto – si erano già rimboccati le maniche dopo la scossa del 24 agosto, ripartendo con azioni di coesione sociale e progettazione territoriale. Proprio a braccetto con ActionAid che, oltre a essere tra i primi aderenti della Piattaforma Terremoto Centro Italia, grazie ai fondi raccolti ovvero circa 150mila euro a oggi, è presente con un camper operativo e un servizio di facilitazione diretta ai cittadini che vogliono riunirsi in associazioni e comitati legati alla ricostruzione. “Peccato, sì. Ma quello che ho visto in queste ultime ore è stupefacente e indescrivibile, e parlo con cognizione di causa dato che sono dell’Aquila e sette anni fa ho vissuto in prima persona l’incubo del terremoto. Le persone, stanche e confuse, hanno però ancora una volta la forza di rialzarsi”, aggiunge Vegni.

“Proprio domani ci troviamo con i giovani di Arquata che hanno creato l’associazione Chiedi alla polvere – che promuove una pagina facebook molto seguita di narrazione collettiva – e che, nonostante siano ora dislocati in strutture di vari paesi, da Ascoli a San Benedetto del Tronto, non si lasciano abbattere dal dramma”. Sono ragazze e ragazzi dai 17 ai 21 anni che stanno tenendo in piedi la comunità, così come i cittadini evacuati da Pescara del Tronto che, aiutati da ActionAid a redarre lo statuto per far nascere un nuovo ente associativo, “sono ora il punto di riferimento per le autorità regionali per capire dove e come ricostruire la loro città, anche alla luce di un’analisi geologica indipendente che loro hanno chiesto per capire se è definitivamente impossibile ricostruire in loco”, specifica Vegni.

Anche con un comitato di Accumoli l’ong ha portato avanti un lavoro di aggregazione sociale attraverso la collaborazione nel trovare momenti di riunione e decisioni per il futuro. “L’attivismo è fondamentale per non cadere nello sconforto, e quanto sta accadendo in queste ore, ribadisco, è impressionante, perché le difficolta sono molte ma la voglia di ripartire quantomeno altrettanta”. L’ong, con i fondi raccolti, riuscirà a garantire la presenza sul territorio almeno per i prossimi otto mesi. “Dopo il 30 ottobre la zona in cui operiamo si è purtroppo allargata a molte zone del maceratese, per questo la nostra raccolta di donazioni è del tutto aperta”.

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