Salute

ActionAid: contro l’Aids serve “guerra preventiva”

De Ponte: “Servono programmi di prevenzione completi, l’astinenza non basta e il caso dell’Uganda lo dimostra".

di Chiara Brusini

?Non dobbiamo abbassare la guardia nella lotta all?Aids: quello che sta succedendo in questo momento in Uganda ci dimostra che non dobbiamo smettere di combattere questa guerra, che è prima di tutto una guerra preventiva?. Così Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid International, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all?Aids, testimonia l?attenzione dell?organizzazione al tema.

?Siamo molto preoccupati ? continua De Ponte ? per la crescente pressione da parte di alcuni governi donatori, che rischiano di ridurre l?autonomia dei paesi africani nel decidere e gestire i programmi di lotta alla malattia, in particolar modo sul tema della prevenzione?

ActionAid International denuncia in particolare il caso dell?Uganda, un paese per molti anni ritenuto esempio di successo da seguire nella lotta alla pandemia nel continente africano, proprio per la particolare attenzione dedicata alla prevenzione: nell?ultimo anno la strategia dell?ABC, che si basava in ugual misura sul richiamo all?astinenza, alla fedeltà e all?uso dei preservativi, è stata modificata per soddisfare le pressioni e le richieste del governo statunitense, riducendo drasticamente sia i messaggi che riguardavano l?uso dei condom, sia la loro distribuzione nel paese. ?Lo squilibrio a favore del richiamo all?astinenza ? spiega Marco De Ponte ? ha già avuto effetti negativi, invertendo un trend che aveva visto cadere il tasso di infezione dal 15% al 5% in pochi anni?.

?Il rischio ? conclude il segretario generale di ActionAid International ? è che l?Uganda non resti un caso isolato ed è per questo che è essenziale che ci siano programmi di prevenzione completi, equilibrati e capillari?.

In occasione della Giornata Mondiale della Lotta all?Aids, ActionAid International presenterà a Torino l?iniziativa ?PreservAttivi?, una petizione per chiedere al Ministro della Sanità dell?Uganda di adoperarsi affinché venga garantito che i progressi compiuti nel suo paese nella prevenzione della diffusione dell’Aids non siano vanificati e affinché sia assicurata un’adeguata politica di prevenzione dell’epidemia.

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