Non profit

Acquisti solidali e promozione sociale

Un sodalizio non può tramutarsi in un intermediario di compra-vendita

di Carlo Mazzini

Sono il segretario di una associazione culturale non riconosciuta del Veneto, che gestisce un circolo culturale di proprietà del Comune. Vogliamo diventare associazione di promozione sociale e tra le attività istituzionali è prevista la creazione di gruppi di acquisto solidali tra i soci. A.S. (email) Risponde Carlo Mazzini Il cuore della questione risiede nel fatto che un?attività istituzionale dell?associazione consiste nel far ottenere ai soci beni a un prezzo ridotto rispetto a quello di mercato; l?associazione svolgerebbe tale attività non tramite una convenzione (pratica frequente e permettibile), ma divenendo essa stessa intermediario commerciale e come tale provvede a cedere ai soci i beni. Non sembra che tale attività abbia alcun collegamento con le finalità ideali dell?associazione (che di norma sono: miglioramento qualità della vita, formazione culturale di soci e non soci ?). Qui ravvedrei l?aggravante del fatto che se il socio acquista la merce sotto costo, reca un danno patrimoniale all?associazione, non motivato da ragioni sociali ma dall?egoistico obiettivo dei singoli soci di risparmiare sulla spesa familiare. Fosse almeno una attività occasionale, quasi casuale, ma voi la fate diventare istituzionale!


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