Sostenibilità

Acqua: in Italia resta pubblica

E' stata accolta la richiesta del Contratto Mondiale rivolta ai Ministri del Governo. La data del 31/12/2006 di scadenza degli affidamenti e di passaggio alle gare è stata prorogata di un anno.

di Redazione

“Il governo dell?Unione ha mantenuto fede all?impegno preso con il movimento italiano sull?acqua: l?acqua nel nostro paese ora per legge sarà pubblica nella proprietà e nella gestione e questo verrà messo nella delega del governo” – commenta Emilio Molinari (presidente del Comitato Italiano per un Contrato Mondiale sull?acqua) in merito alla legge delega del Governo.

“La data del 31/12/2006 di scadenza degli affidamenti e di passaggio alle gare è prorogata di un anno e nessuno la potrà più usare come alibi. D?ora in poi in questo paese l?anomalia non sarà più chiedere che il servizio idrico resti pubblico, l?anomalia saranno le SPA”. “Per il movimento questa è una prima vittoria. E dobbiamo divulgarla il più ampiamente possibile. Ora dobbiamo accelerare i tempi dei nostri appuntamenti, della nostra agenda di confronti con la politica, per sostanziare cosa significhi partecipazione, ripubblicizzazione, fiscalità. Dobbiamo accelerare la stesura del testo della legge di indirizzo d? iniziativa popolare, confrontarla con quei soggetti come Acqua Pubblica che stanno lavorando in tal senso” – continua Molinari.

E’ stata quindi accolta la richiesta del Contratto Mondiale rivolta nelle scorse settimane con una lettera aperta inviata ai Ministri del Governo dell’Unione. Fra i primi provvedimenti governativi il Governo ha infatti ha confermato l’impegno programmatico che l’acqua è un bene pubblico e che proprietà e gestione delle reti devono restre pubbliche escludendo i servizi idrici dai provvedimenti di liberalizzazione. E’ stata accolta anche la richiesta di prorogare di un anno la scadenza del 31 dicembre 2006 per completare gli affidamenti delle gestioni.

“Dobbiamo chiedere incontri con le realtà locali che si apprestano a privatizzare e con quelle che in questi anni hanno privatizzato, messo in Borsa l?acqua e fatto le società miste” – continua Molinari. “Dobbiamo con il governo aprire un confronto sulla legge sui servizi di pubblica utilità tra i quali inserire l?acqua per impedire venga sottoposta alla Bolkestein. Dobbiamo chiedere che venga dato il mandato ai parlamentari europei dell? Unione al fine di sollecitare anche in Europa una direttiva sui servizi che metta l?acqua come servizio di pubblico interesse, che l?acqua esca quindi dai negoziati dei GATS. Ora dobbiamo ottenere una vittoria anche sul piano internazionale e lo possiamo fare con più credibilità, e lo dobbiamo fare attraverso la vitalità di un movimento che nello spirito di CARACAS superi nel nostro paese e nel mondo la competitività, l?autoreferenzialità della appartenenza alle reti e comitati, e sappia presentarsi come soggetto unitario e interlocutore politico ad una conferenza dei governi” – conclude il presidente del Comitato Italiano per un Contrato Mondiale sull?acqua.

Intanto l’accesso all?acqua, insieme con la scolarizzazione, risulta essere a buon punto con gli Obiettivi del Millennio: lo afferma un’analisi sui Millennium Goals da parte del Consiglio Economico e Sociale dell?Onu in assemblea a Ginevra Ecosoc. Se il successo è rilevante rimangono però evidenti lacune in molte zone del mondo, tra cui in primo luogo l’Africa. Il rapporto 2006 precisa che alcuni degli obiettivi, come il tentativo di aumentare l?accesso alle cure mediche per alcune popolazioni è stato perseguito ?senza sforzi notevolmente accelerati?. In molti casi al progresso si mescola l?aumento delle difficoltà. Se da un lato si sviluppano programmi per donne e bambini nella cura e prevenzione di alcune malattie come Aids e malaria, dall?altro i numeri dei contagiati continuano a crescere. Inoltre, accanto al progresso della protezione delle risorse naturali il rapporto mette in evidenza come spesso le misure protettive possano entrare velocemente in vigore tenendo il passo dei cambiamenti climatici combattendo, così, l?inquinamento dell?aria e delle fonti idriche.

E nei prossimi giorni sarà in Italia per la prima volta un esponente del Governo boliviano di Evo Morales, il Ministro dell’Acqua Abel Mamani che in diverse città affronterà il tema: “Dalla guerra dell’acqua in Bolivia alle nuove istituzionalità sociali”.

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