Volontariato

Acqua: il quadro italiano

Ogni 100 metri-cubi d'acqua 30 in media vanno dispersi; al Sud il valore sale a 42 metri-cubi. Scheda

di Redazione

Ogni 100 metri-cubi d’acqua immessa nella rete distributiva italiana, 30 in media vanno dispersi; al Sud il valore sale a 42 metri-cubi, soprattutto a causa di rotture e sottrazioni, le due cause principali del razionamento idrico. La situazione economica degli enti e delle imprese che gestiscono il servizio di acquedotto in Italia e’ ancora deficitaria. In media i proventi coprono solo il 77% dei costi del servizio, soltanto al Centro la gestione consente una copertura dei costi, mentre al Sud i ricavi coprono solamente l’81% dei costi. Al Nord-Ovest la dotazione idrica pro-capite piu’ elevata (107 metri-cubi), al Sud la piu’ bassa (60 metri-cubi), al Centro sono 86, al Nord Est 83, la media nazionale e’ di 95 metri-cubi pro-capite. L’acqua costa di piu’ al Nord-Est (0,46 euro per metro-cubo), di meno al Nord Ovest (0,33 euro) dove e’ anche piu’ abbondante. E’ il quadro che emerge dal Rapporto ”Equilibri gestionali, investimenti e tariffe: indagine sui gestori del servizio idrico nel 2002” realizzato dall’Indis-Unioncamere con la collaborazione scientifica di REF, sulla base dei dati forniti da 28 Camere di Commercio e riferiti a 78 gestori attivi in oltre 1300 Comuni, con piu’ di 19 milioni di abitanti serviti. AL SUD IL DEFICIT PIU’ GRAVE DI INFRASTRUTTURE Il 40% di acqua non raggiunge l’utente finale nel Mezzogiorno. La media nazionale di dispersione e’ intorno al 25%. Il 15% in piu’ di dispersione nel sud e’ imputabile – secondo la ricerca – al deficit di strutture (acquedotti obsoleti) e sottrazione di acqua. Le gestioni in economia (che fanno capo al Comune) hanno una dispersione media del 40% contro una dispersione media del 26% per le gestioni non in economia. NEL MEZZOGIORNO LA QUOTA PIU’ ALTA PER CONSUMI DOMESTICI Il Mezzogiorno consuma l’82% dell’acqua complessiva per consumi domestici, a fronte del 75% registrato nel Nord-Ovest. Valori ancora piu’ bassi si rilevano nel Nord-Est (72%) e al Centro (71%): in queste aree sono piu’ marcati i consumi per uso produttivo. ACQUA PIU’ CARA NEL NORD-EST, PIU’ ECONOMICA NEL NORD-OVEST Nel Nord-Est, dove e’ piu’ basso l’uso per consumi domestici, l’acqua ha un costo medio pro-capite elevato di 0,46 euro metro-cubo, ma anche una copertura dei costi elevata (97% rispetto all’81% di Sud e Isole, ma anche rispetto al 106% del Centro dove le gestioni degli acquedotti sono addirittura in attivo di bilancio. GLI INVESTIMENTI SUPERANO IL 30% DEL FATTURATO In media gli investimenti previsti sono stati pari al 32% del fatturato. Nel 2000 gli investimenti erano appena il 20%. La media degli investimenti programmati e poi effettivamente realizzati si attesta al 90%, anche se 1 gestore su 10 non ha superato il 53% delle realizzazioni. Nella media, l’incremento tariffario giustificato con la necessita’ di nuovi investimenti e’ stato del 2,1%.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA