Acli: un corso per operatori all’estero

Un ?buon futuro? è il tema delle venti giornate di formazione e una settimana di stage per le nuove operatrici e i nuovi operatori delle sedi estere del Patronato Acli. Il corso ha preso avvio sabato scorso a Fregene (Roma), salutato dai massimi dirigenti delle Acli e del Patronato Acli insieme ai coordinatori e ai responsabili delle sedi estere, giunti al termine del loro percorso formativo. I partecipanti sono quasi tutti molto giovani. A parte quelle provenienti dalla stessa sede, non si conoscono tra di loro. Vengono dall?Argentina e dal Sud Africa, dal Belgio e dall?Australia, dalla Svizzera, dal Brasile, dalla Germania. Qualcuno ha incontrato le Acli nei progetti del Servizio civile all?estero e vuole continuare la propria esperienza nel paese e nell?associazione che l?ha ospitata. Qualcuno fa parte della terza generazione di emigrati. C?è chi ha qualche incertezza nel parlare in italiano e chi coglierà occasione del soggiorno in Italia per vedere luoghi e parenti conosciuti solo nei racconti. Eppure, a vederli insieme, sembrano amiche e amici di lunga data. Una comunità professionale non si crea se i soggetti coinvolti non si sentono di far parte di una comunità e se non sanno individuare gli elementi che compongono la propria professionalità. E? anche questo un obiettivo del percorso formativo che il Direttore generale, Damiano Bettoni, ha presentato ai partecipanti. ?La formazione per il Patronato Acli ? ha detto Bettoni ? è insieme obiettivo e metodo di lavoro, è strategia di sviluppo dell?organizzazione e insieme percorso di valorizzazione delle risorse umane, è apprendimento ma è anche incontro e scambio? Per questo, le competenze relazionali e comunicative sono da noi considerate competenze professionali al pari di quelle di natura più tecnica. Perché l?obiettivo ultimo del Patronato Acli non è quello di realizzare prodotti e servizi, ma ? attraverso quelli ? ascoltare e comprendere i bisogni sociali di un territorio, creare relazioni di fiducia e reti di protezione sociale??. Sono arrivate a 62 le sedi del Patronato Acli all?estero e nuove modalità di intervento sono già in procinto di essere avviate, non nei paesi dell?emigrazione italiana ma in quelli ad alto tasso di immigrazione nel nostro paese. Lo ha ricordato Francesco Martinelli, responsabile delle Attività all?estero, nel suo intervento, richiamando i due elementi di ?successo? dell?iniziativa del Patronato: da una parte l?investimento nelle nuove procedure informatiche, dall?altro il radicamento nel territorio e le relazioni con le istituzioni locali. Due reti dunque e due registri di intervento ? tra modernità e tradizione ? su cui le competenze professionali degli operatori hanno potuto fare leva. Sono questi alcuni degli ingredienti essenziali per ?avere un buon futuro? ? come persone, come organizzazione – per citare l?espressione usata da Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, nel suo intervento di saluto ai nuovi operatori. Si ha capacità di futuro ? ha detto Olivero ? quando si sanno interpretare i cambiamenti, ma anche quando non ci si rassegna, nella operatività quotidiana del proprio lavoro, a lasciare senza risposta domande e bisogni nuovi. Assumersi la tutela dei diritti, non vuol dire solo erogare assistenza e servizi, vuol dire anche prefigurarne l?evoluzione, interpretare e rappresentare le nuove esigenze espresse dai cittadini; vuol dire saper trasformare il proprio ruolo di ?antenne sensibili del territorio? in proposta politica. Sta qui, nella capacità di fornire risposte associative e politiche ? ha detto in sintesi Olivero ? il senso di un Patronato delle Acli. E sta in questa dinamica virtuosa la possibilità, per chi opera nel Patronato, di sentirsi parte di una comunità più ampia con la quale condividere e costruire un ?buon futuro?. Patronato ACLI Sede Nazionale: Via G. Marcora 18/20 ? 00153 Roma Tel. 06 / 58.40.526 ? 58.40.291 e-mail: segreteria.centrale@patronato.acli.it www.acli.it